Verdena

venerdì 24 luglio 2015 2372

Verdena

Siren Fest 2017

Il tour di Endkadenz Vol.1 iniziato il 27 febbraio da Rimini ha registrato praticamente tutti SOLD OUT. Il grande ritorno della miglior band italiana.
 
Stipulare idee, sorridere agli dei, captare bisogni immobili. E' un casino ormai. Faccio come il nevischio, non cambierò mai di stile.
Un nuovo disco dei Verdena  è sempre un movimento, una ricerca, una via di fuga dalla prevedibilità. Se WOW era un'esclamazione quasi categorica, anche se piena di rifrazioni, qui sono i sussurri e le grida, mica solo vocali, a fare da miccia agli incendi di ogni brano. Il brio del risveglio si contrappone al sonno della decadenza. La lotta, magari disillusa, all'accettazione di tutto quello che capita.I Verdena non abbandonano il loro modo di fare e intendere la musica: lo testimoniano ancora una volta le parole, che non sono mai state così amalgamate ai suoni, al punto da rendere la voce, a tutti gli effetti, uno strumento completo, che non scivola più di lato, ma resta spesso al centro della scena sonora.
 
Endkadenz Vol.1 è un viaggio in cui ogni nota, ogni inflessione del canto e ogni deviazione si accompagnano senza sovrapporsi: il Nevischio che impasta i pensieri e i sentimenti apre, improvvisamente, la porta a un intreccio in cui l'elettrico, l'acustico, la sovrapposizione e la rarefazione sono messe lì, fianco a fianco, con
effetti incandescenti.  Non ci sono preminenze, fra la batteria, il basso, la chitarra, tutti gli strumenti che vengono utilizzati perché una canzone suoni bene: conta, decisamente, la coralità
 
Apocalittico magari - lo mostrano bene il tono di Rilievo e i suoi ricami vocali sciamanici, la malinconia dei sensi di Diluvio, che diventa malinconia delle forme, le pulsazioni di Derek
 -, ma tutt'altro che disintegrato. Nel battito in dissolvenza di Vivere di Conseguenza, nelle circospezioni soniche di Alieni fra di noi, nell'eleganza, tutt'altro che ruvida, di Contro la Ragione
 ci sono anche i semi del cambiamento, rispetto a quelle che sono le strade percorse fino ad ora da Alberto, Luca e Roberta. Nessuna rivoluzione - e perché mai si dovrebbe
rivoluzionare un percorso già di per sé così ostinatamente ricco e vasto? -, ma un deciso affinamento verso un orizzonte sempre più ipnotico malinconico e corrosivo, se serve. L'inno del Perdersi sottolinea questo nuovo equilibrio, fuori dagli schemi troppo rigidi e dai riferimenti troppo obbligati di molti altri.
Il futuro magari non è radioso (vedi Funeralus che comunque apre la porta a suggestioni, di nuovo, profonde, inattese), ma i Verdena lo canteranno ancora, nel modo migliore: non per sfida, ma semplicemente per attitudine.
Siete liberi di non essere d'accordo o viceversa.
 
 
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Indie Via Adriatica, 66054 Vasto CH, Italia 19:30 (inizio)

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