Nightguide intervista Dr.Gam

Nightguide intervista Dr.Gam

DR.GAM è il nome d'arte del cantante, chitarrista, compositore, autore e produttore marchigiano ANDREA GAMURRINI, dove il cuore del nome e la testa del cognome vengono scelti come essenza della parte più
passionale e quella più razionale, la più intima e la più cerebrale di un mondo svelato in entrambe le sue facce.
In seguito alla pubblicazione del primo disco di inediti “ANOTHER FAMILY” il 25 novembre 2016, con edizioni Lungomare srl-Jois snc e distribuzione Universal, Nightguide lo ha intervistato per voi.
Ciao Andrea, raccontaci il tuo album “ANOTHER FAMILY”, uscito a Novembre: come sono andate genesi e produzione?
Da sempre per me la musica è una sana malattia, e fin da piccolo ho  avuto due bisogni: la composizione ed il palco. Dopo tanti anni di live  in Italia e all'estero e tante canzoni nel cassetto, durante un concerto, ho incontrato Velio Gualazzi (papà di Raphael) che mi ha spinto a raccogliere le mie composizioni in un album. Nel mentre stavo ultimando il mio studio di produzione, realizzato con enorme fatica e sacrificio, quindi aiutato da amici musicisti di primissimo livello incontrati nel mio girovagare intorno al globo, mi misi ad arrangiare e registrare 12 brani scelti tra più di cinquanta.
Dopo quattro anni ha visto la luce "Another Family". Io ho curato personalmente tutte le fasi della produzione, dalla creazione fino al missaggio oltre che la registrazione delle voci e delle chitarre. Gli arrangiamenti e programmazione sono stati fatti a quattro mani con Miky Scarabattoli che nell'album si è anche occupato in toto delle orchestrazioni, delle parti di tastiere e piano. Poi ho avuto anche il grande piacere di avere: alla batteria Marco Rovinelli (batterista di Samuele Bersani, Max Gazzè,  Massimo Ranieri), al basso Danilo Fiorucci (bassista di Michele Zarrillo) e Lino de Rosa (bassista di Andrea Bocelli e Frankie HI NRG), in parte delle chitarre Alex Magnalasche (chitarrista di Alessandra Amoroso), alle voci femminili Pamela "PACO" Conditi oltre a tanti altri. 
Inoltre ho avuto l'onore della partecipazione straordinaria del percussionista americano Steve Ferraris, e della cantante di Broadway  Mary Setrakian.
Chi è la ''Family'' di cui parli?
Senza sminuire l'importanza della famiglia classica, che anzi reputo di fondamentale importanza per la preparazione dell'individuo giovane alla famiglia mondo, il mio concetto di famiglia è più allargato. Quella che io chiamo l'altra famiglia la reputo più dinamica, stimolante, varia, costruttiva, piena di differenti amori e colori, che, anche se vissuta appieno per tanto tempo, non possiede le insidie della gabbia o del clan 
che invece la prima può nascondere. L'altra famiglia a cui faccio riferimento è quella che mi sono creato durante i miei viaggi, che si allarga sempre più e che potenzialmente potrebbe comprendere il mondo 
intero se avessi qualche vita a disposizione.
Nel disco ci sono influenze e riflessi di tanti generi musicali; quale ti ha ispirato di più?
Ho iniziato con il pianoforte all'età di 5 anni, per poi passare alla chitarra classica all'età di 10 frequentando per qualche tempo il Conservatorio Rossini di Pesaro ed infine alla chitarra elettrica/acustica. Da quel momento sono stato in continuo movimento tra vari generi: rock, folk e poi la black music con il funk, soul, reggae fino al jazz dando sempre uno sguardo al cantautorato italiano. Per quanto riguarda l'aspetto compositivo, solitamente prediligo la struttura canzone con la classica struttura "strofa - ritornello", contenitore dove riverso e faccio convivere i diversi stili musicali con cui sono venuto in contatto durante il mio percorso musicale.
Da dove proviene la scelta di far uscire il videoclip di “ITALIAN RASTAMAN?
Il video di "Italian Rastaman" è stato realizzato alle Dune di Corralejo (deserto di Fuerteventura - Isole Canarie) durante una mia permanenza sull'isola per una serie di concerti nella primavera scorsa.
Essendo una delle chiavi di lettura del brano: "la folle corsa dell'uomo moderno nel deserto dell'anima"...una volta venuto a conoscenza di questo posto incredibile sull'isola, è venuto da se che il video di Italian Rastaman si sarebbe girato proprio li.
Il tuo brano preferito del disco?
Non puoi chiedere ad un padre chi è il preferito tra i suoi figli
La tua esperienza live più bella?
Tanti sono stati gli incontri e le situazioni stimolanti, ma se ne devo ricordarne una su tutte, fu quando montai sul palco dello Skunk Hollow di Hartland (Vermont - USA) alla prima data del primo tour nel New 
England che feci con il percussionista americano Steve Ferraris nel 2005. Era la prima volta che suonavo negli USA e, anche se molte volte avevo già suonato all'estero e naturalmente mi sono sempre trovato a mio agio sul palco, quella volta accusai il colpo. Iniziai il concerto con salivazione a zero: cantare per due ore in quelle condizioni era impossibile. Poi, come per magia, quando le prime note partirono, la gente si alzò immediatamente a ballare, io avvicinai la bocca al microfono e tutto per incanto era tornato apposto.
Fu una serata memorabile.
E quella che sogni di poter fare?
Sinceramente ci sono un milione di posti dove vorrei suonare e dove non ho ancora suonatospero vivamente in una lunga serie di spettacoli che mi portino nel più alto numero di paesi possibile.
Cosa succederà nel tuo futuro prossimo musicale?
Ora sono impegnato nella promozione stampa/radio dell'album e del 2° singolo "Italian Rastaman". A breve dovrebbero esserci degli "show case" nelle Feltrinelli e Mondadori delle grandi città italiane; in Marzo  uscirà il primo remix di “dr.gam is in da house”, prodotto assieme ad un noto disc jockey della riviera romagnola, per poi essere pronti per il terzo singolo estratto da "Another Family" dal titolo “Lettera di mezza estate”  che questa volta sarà in Italiano e che uscirà intorno ad aprile - maggio. Infine, sono in trepidante attesa del tour estivo.

dr gam, intervista ai mamavegas

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