Nightguide intervista i Maleizappa

Nightguide intervista i Maleizappa

Si intitola ''Dorem Ipsum!'' il nuovo disco dei Maleizappa: l'irriverente e dissacrante pop/rock band casertana sforna così il secondo album, nove tracce che, sebbene restie alla catalogazione, spaziano gioiosamente dal rock al pop, dal folk al latin, dalla prog alla ballad melodica.
 
Nightguide ha intervistato la band per voi.
 
Ciao ragazzi, innanzitutto vorrei chiedervi: cosa significa ''Dorem Ipsum''?
“Dorem Ipsum” è la versione musicale del più noto “Lorem Ipsum” che è un testo segnaposto/provvisorio utilizzato nell'impaginazione di grafica e testi.
Tecnicamente è un'idea musicale grezza - una di quelle che ti si piantano improvvisamente in testa mentre osservi annoiato una pila di piatti sporchi nel lavello - che fa da segnaposto a un eventuale sviluppo successivo di un brano completo dei Maleizappa.
“Ehi ragazzi, ho un Dorem Ipsum in testa che vorrei sviluppare! Sentite qua: DO-RE-MI...”
 
Quali ispirazioni vi hanno portato a comporre questo disco?
 
La stessa che ci ha spinto a comporre il primo disco: la necessità di mettere su traccia le meraviglie e le miserie della nostra vita. Siamo gente strana.
 
Il vostro si descrive come un “findie rock dissacrante”;  perché eseguire un mix di così tanti generi?
Principalmente perché ci piace e ci diverte. La libertà di poter spaziare gioiosamente tra diversi generi musicali è la ragione stessa dell'esistenza dei Maleizappa. Una libertà fantastica ma che richiede un certo grado di serietà, responsabilità e controllo - un po' come il coito interrotto.
 
Come è stata la fase di composizione? E quella legata alle registrazioni?
La fase di composizione di “Dorem Ipsum” è durata circa tre anni - siamo cintura nera di “lo faccio domani”. Parte dei pezzi dell'album erano già confezionati e rodati dal vivo da due anni; il restante è nato da improvvise e inspiegabili idee segnaposto - sempre di quelle che ti si piantano in testa mentre osservi annoiato una pila di piatti sporchi nel lavello.  Le registrazioni sono state una vera e propria liberazione. 
 
Quando abbiamo chiuso l'ultimo pezzo dell'album ci siamo abbracciati, denudati e abbiamo pianto; e poi abbiamo riso; e poi di nuovo pianto; e poi di nuovo riso; e poi siamo stati cacciati dal ristorante.   
La traccia che avete amato di più durante le suddette fasi?
Tecnicamente “Mi meraviglio dell'aldilà”. Emotivamente “Ragazzina”.
Le collaborazioni presenti in Dorem Ipusm sono quasi innumerevoli: volete raccontarci aneddoti e particolari esperienze connesse?
 
Tutti gli amici che hanno collaborato lo hanno fatto con grande entusiasmo - il segreto sta nello scegliere le giuste minacce.
Un aneddoto... la registrazione del finale di “Mi meraviglio dell'aldilà” in cui si sente il predicatore-imbonitore interpretato dall'amico Roberto Vigliotti.
Roberto è stato talmente bravo e convincente che ci ha convinto seriamente a pagare per assicurarci un posto nel “paradiso azzurro”.
La copertina è una piccola opera d'arte, realizzata da Mandarino: cosa suscita in voi?
Alcuni di noi sono cresciuti con il mito di questo artista bohémien - che rifiuta gli onori e gli oneri pur di mantenere la sua libertà di artista - ed è stato un onore proporgli l'idea di trasformare una sua opera nella copertina del disco.
 
L'opera che abbiamo scelto rappresenta appieno lo spirito findie rock di “Dorem Ipsum”: un guazzabuglio di suoni, generi, colori, parole... che fanno da cornice a un'idea concreta, reale e coerente.
Citando Theodor Adorno: “Il compito dell'arte è mettere caos nell'ordine”.
Dove sono finite le chiavi musicali?
E quali sono le emozioni che vorreste suscitare con la vostra musica?
Un percorso emotivo molto simile all'elaborazione di un lutto amoroso:
NegazioneRabbiaTristezzaDistruzioneAccettazioneAllegriaViva la vita!
 
Sogni nel cassetto: con quali artisti vorreste collaborare?
Brunori, Silvestri, John De Leo, Caparezza, Ivan Mládek e tanti altri.
 
E su quali palchi esibirvi?
1° Maggio Taranto, Miami, Arezzo Wave...
 
E quali i vostri progetti futuri?
Portare “Dorem Ipsum” in più posti possibili - non esitate a contattarci - e a più gente possibile.
Di pari passo lavorare a un nuovo video e successivamente a un nuovo album. Infine spendere tutti i proventi dei live e della vendita di “Dorem Ipsum” per l'acquisto di una Panda 4x4 del '82.
 
 
 

dorem ipsum, interviste, maleizappa

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