Nightguide intervista Timmy Rough dei New Roses

Nightguide intervista Timmy Rough dei New Roses

I New Roses suonano come una blues band del Mississippi: a volte fa strano, quindi, pensare che questi quattro musicisti vengano dalla Germania. Nati nel 2007 dall'incontro fra il cantante Timmy Rough e il batterista Urban Berz, la loro line-up si è finalmente completata nel 2012 con l'arrivo del bassista Stefan Kassner e del chitarrista Dizzy Presley. I New Roses hanno aperto per band come Molly Hatchet, Accept e ZZ Top e adesso, dopo che il secondo album One more for the road è finalmente uscito e stanno girando l'Europa in tour abbiamo scambiato due parole col cantante Timmy Rough.


Ragazzi, come sta andando il tour?
Al momento siiamo circa a metà del nostro tour tedesco, e siamo colpitissimi dal feedback positivo che abbiamo ricevuto dalle persone per il nuovo album, One more for the road. Ci stanno dando davvero l'impressione di aver fatto la cosa giusta: non vediamo l'ora di iniziare la seconda parte e non stiamo nella pelle per gli show internazionali che ci aspettano.


Sarete in Italia a dicembre, il 2 suonerete in valle Aurina: cosa vi aspettate dal nostro paese, e cosa dovremmo aspettarci dal vostro show?
Potete sempre essere sicuri che daremo tutto, vi faremo sentire bene e vi faremo scatenare. Abbiamo sentito parlare parecchio dei fan del rock in Italia e ci aspettiamod i divertirci parecchio. E' sempre molto eccitante suonare in un paese per la prima volta.


Avete alle spalle un numero impressionante di concerti in Germania, e state iniziando a girare anche l'Europa: come ci si sente, e ci sono differenze fra show europei e show tedeschi?
Certo che ci sono differenze fra i paesi in cui suoniamo, ma non direi che ci sia un paese migliore degli altri dove suonare. Ogni paese ha la sua identità ed è per questo che viaggiare parecchio è così eccitante. Quando eravamo ragazzini ed avevamo appena iniziato a suonare potevamo solo sognare di esibirci fuori dal nostro paese, e ora giriamo per tutta l'Europa: è un sogno che si avvera per noi.


Una delle canzoni del vostro disco di debutto, Without a trace, è stata scelta per la colonna sonora di Sons of anarchy: com'è successo, ed ha aiutato con la carriera?
Sapevamo che fosse una canzone speciale, ma quando il nostro vecchio manager ha scoperto che mancava una canzone nella colonna sonora di Sons of anarchy, ha provato a proporci e ci hanno scelti non riuscivamo a crederci. Ci ha davvero sconvolto avere l'ok dagli Stati Uniti, sapere che saremmo stati nella colonna sonora e nella pubblicità dei DVD. Ci ha permesso di avere parecchia attenzione da parte della scena dei bikers e ne sono seguiti tantissimi concerti. Si, ci ha decisamente aiutato.


Avete anche suonato per la finale della Champions League di Berlino.
Anche quell'esperienza è stata fantastica, era tutto molto internazionale con tutta quella gente che veniva da tutta Europa. Ilpalco era bellissimo ed era precisamente davanti alla porta di Brandeburgo. Senza dimenticare che abbiamo visto la finale, ed è stata una figata.


Quali sono le vostre influenze, e avete qualche consiglio per i ragazzini che iniziano a suonare adesso con la speranza di diventare musicisti professionisti?
Una cosa che ho sempre trovato importante è studiare le proprie influenze: ho suonato i pezzi dei miei eroi nei bar e pub per anni prima di iniziare a scrivere la mia musica, ma poi da li è necessario creare il proprio stile. Non è facile, ma ne vale la pena. La pazienza è una delle cose più importanti nella musica.


Ultima domanda: siete viaggiatori nel tempo? Perchè avete il Blues, e ne avete anche tanto!
Se vivi in modo intenso e ami con tutto il cuore avrei il Blues più di una volta...poco ma sicuro. E non conta l'anno in cui ci si trova. 

interviste, napalm records, new roses

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