Intervista - Fabrizio Pocci

Intervista - Fabrizio Pocci

Il 7 marzo a Milano Fabrizio Pocci ha presentato in anteprima il suo primo lavoro di inediti, anticipato dall'omonimo singolo, “Il migliore dei mondi”, prodotto da ENRICO “ERRIQUEZ” GREPPI, voce ed autore della BANDABARDÒ.


Abbiamo incontrato Fabrizio Pocci al Teatro Sala Fontana prima del concerto di lancio del suo lavoro di esordio per scambiare due chicchiere.
 

Sei al tuo esordio ufficiale a quarantuno anni, come ti confronti con il panorama musicale odierno popolato di bimbi prodigio lanciati da talent per artisti in erba e nella migliore delle ipotesi esordienti che hanno appena superato l'adolescenza?
Mi ci confronto in maniera serena, non credo che sarebbe quello il mio percorso anche se fossi un ragazzino, anche perchè non gli danno tanta possibilità di espressione.


Raccontaci come hai incontrato Enrico Greppi? 
Enrico lo conosco da quando veniva sulla costa a suonare con la Bandabardò, così abbiamo fatto conoscenza e abbiamo cominciato ad aprire i suoi concerti, poi mano a mano abbiamo portato avanti il nostro progetto, quando è stato pronto lo abbiamo invitato a sentirlo ed è nata questa idea di collaborazione.


Tu hai cominciato il tuo percorso artistico come autore, poi  membro dei Chamalenons, la band fondata da Gabriele Biondi, perchè è arrivata la decisione di essere autore e interprete dei tuoi pezzi?
Il percorso l'ho iniziato con gruppi cover, in ogni gruppo nasceva l'esigenza di interpretare dei miei pezzi ma poi, finiva sempre che il gruppo si scioglieva e a un certo punto ho preso tutto il materiale che avevo e ho deciso che volevo realizzare questo progetto,  quindi è nato quando doveva nascere.


Come sei passato dall'attività di odontotecnico a quella di musicista? Com'è nato “il laboratorio”?
Faccio ancora l'odontotecnico. E' iniziato tutto come Fabrizio Pocci, poi ogni volta  che portavo un pezzo loro si appassionavano e ci mettevano del loro, il progetto gli piaceva sempre di più, l'idea è venuta perchè portando un pezzo chitarra e voce ogniuno ci metteva del suo stravolgendolo, come fosse una appunto un laboratorio in cerca di alchimie nuove.


Ci sono echi di quella musica cantautorale della scuola romana che unisce testi relativamente semplici a sonorità più ricercate. Ma ci sono anche la patchanka, il reggae, il calore insomma! Da cosa trai ispirazione? 
Io traggo ispirazione un pò da tutto, vengo dal cantautorato italiano, non solo romano, in più ho tutto un retaggio di ogni genere che mi ha appassionato in diversi momenti della mia vita, quindi dal rock al regae al metal, non c'è un genere preciso da cui traggo ispirazione.


Il “Le stagioni di una vita” parli del tempo che scorre, ma che a volte ritorna. Cosa ti piacerebbe riafferrare dal passato, e cosa invece lasciar andare? 
Riafferrare mi fa pensare al tempo perso, però a quarantanni fare una gavetta...se fossi più giovane sarebbe sicuramente più facile, almeno fisicamente, perchè di testa è meglio ora.
Le stagioni della vita, perchè da la sensazione del tempo che passa, del freddo del caldo, pelle stagioni, degli ambienti della vita insomma.


Cosa vuoi raccontare a tuo figlio del peggio e del meglio di te che non ha potuto vivere con te? 
Questo l'ho messo nella canzone che ho scritto per lui, io penso che siano le canzoni e le canzoncine, quella è una canzoncina, però c'è un significato profondo, ci sono dentro tutti i pensieri su tutte le paure e il desiderio che avevi di cambiare il mondo di renderlo un po' migliore, pensi moltissimo, ci sono meccanismi che riesci a capire solo quando diventi padre, nel ruolo di figlio non si pensa mai che un genitore ti possa leggere dentro, spesso ci si sente incompresi invece non è così e lo capisci solo quando diventi genitore.


Prossimi progetti? 
Ora è uscito il singolo, e sta per  uscire l'Ep c'è un pezzo in cui abbiamo suonato con Erriquez, e poi le tournè estive, si va in giro si suona e poi vedremo.


Non ci resta che dare  a questi 'ragazzi' un un sincero in bocca al lupo e sostenerli con l'energia che merita che ha il coraggio e la forza di perseguire i sogni.


Fabrizio Pocci sul web:
www.facebook.com/FabrizioPoccieilLaboratorio

Immagini e testo di Angela Bartolo.

 

bandabardò, chamaleons, enrico greppi, fabrizio pocci, il migliore dei mondi

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