sabato 25 novembre 2017

Apparat

@Fabrique - Milano


Apparat
Fabrique Milano
ORGANIZZATORE: DNA Dance Department
MILANO MUSIC WEEK
 
Un artista a cui sono sempre piaciute le sfide: questo il modo migliore per riassumere Apparat,
all'anagrafe Sascha Ring, anno di nascita 1978. Bisogna iniziare da un piccolo fashback, primi
anni del nuovo millennio: essere tedeschi e dedicarsi alla musica elettronica legata ai dancefoor
era quasi una conseguenza inevitabile in quegli anni, nonché un vantaggio competitivo - per il
solo fatto di gravitare su Berlino, si era già in qualche inevitabilmente cool. Con un corollario però:
doveva essere un'elettronica scarna, rigorosa, minimale, quasi ossessiva nel perseguire solo
ritmiche dancefoor senza concedersi vie di fuga. Bene: la comparsa di Apparat sulla scena ha
cambiato le regole del gioco: grazie a lui melodia ed armonia sono tornato a giocare un ruolo
importante tanto quanto quello delle architetture ritmiche. Grazie a lui, il dancefoor ha (ri)scoperto
un'anima. Ha visto come fosse possibile giocare anche sull'espressività, su dolci e feroci
malinconie, non solo sull'impatto. Un beat ben programmato non era più sufciente: con Apparat
tornavano in campo le emozioni.
All'epoca, una piccola rivoluzione. Se ne accorse John Peel, che ancora nel 2004 lo volle inserire
in una delle sue “Sessions”. Se ne accorse la reginetta Ellen Allien, icona della tech-house più
colorata e seducente, che lo pretese al suo fanco nella produzione dell'album “Berlinette” (2003)
per poi addirittura co-frmare con lui “Orchestra Of Bubbles” (2006), considerato dal portale
Resident Advisor - un'istituzione - uno degli album più importanti del decennio. Se ne accorsero
in tantissimi, trasformandolo progressivamente in uno dei producer più richiesti del pianeta (anche
in Italia, e in questo caso con due estremi: gli amici di vecchia data Giardini Di Mirò da un lato,
addirittura Gianna Nannini dall'altro, strano ma vero). “Walls” (2007”) e il super-album “Moderat”
(2009) progettato con gli amici Modeselektor non fanno che confermarne la fama, trasformandolo
defnitivamente in uno degli artisti elettronici più ammirati e amati dai cultori della club culture. E
non più solo perché tedesco, non più solo perché di ambito berlinese.
A questo punto, si poteva anche vivere di rendita, insistere sulla stessa formula ti ha portato da
zero al successo globale. Tornano però in campo le sfde: il 2011 vede Apparat virare con feroce
convinzione verso territori sonori dove i laptop sono solo uno fra gli elementi possibili. “The
Devil's Walk”, in uscita per la Mute (e con un titolo che è un omaggio al poeta inglese Shelley), è
piuttosto perfetto post rock del nuovo millennio, un'utopia possibile dove con l'elettronica
Berlinese convivono anche i Sigur Ros e i Mogwai, mentre “Krieg Und Frieden” (2013) è una
colonna sonora pensata e costruita per una piece teatrale, con tutta la complessità e l'eleganza
che ciò comporta. Tornano comuqneu in campo anche i Moderat: “II” (2013) e “III” (2016)
raggiungono un successo e un'esposizione esponenziale, con tour mondiali senza pausa. Ma in
questi tour Apparat ogni tanto si ritaglia delle pause per dedicarsi al deejaying, regolarmente. Lo
fa a modo suo: con piglio, personalità. Conosce perfettamente le dinamiche e gli alfabeti del
dancefoor, sa che sono specifci. Conosce e ama le radici della musica elettronica così come
oggi la conosciamo, tra gemme old school, schegge acid, grandi aperture di synth e lunghe
gallerie emotive oscure ed inquietanti. Anche dietro la console, la sua visione è insomma forte,
inconfondibile, unica. Una dote rara, al giorno d'oggi. Davvero rara

Info

Concerti Via Gaudenzio Fantoli, 9, 20138 Milano, Italia 21:30

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