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sabato 9 luglio 2016
Steve lehman octet
@Santuario D'Ercole Vincitore - Tivoli
Steve Lehman
Artista maturato nel milieu culturale di Downtown Manhattan, il sassofonista-compositore-improvvisatore Steve Lehman è una realtà di punta del jazz contemporaneo. Con il capolavoro Mise en abîme, datato 2014, l'ottetto di Lehman ha mietuto riconoscimenti da fan ed esperti di mezzo mondo, Italia inclusa. Quell'album, giudicato “il migliore dell'anno”, ha stregato per i magmatici sincretismi: microtoni, accenti non usuali, “armonie spettrali”, argute metriche a multistrato, esplosioni solistiche.
Formazione
Steve Lehman sax contralto, composizione
Adam O'Farrill tromba
Mark Shim sax tenore
Tim Albright trombone
Chris Dingman vibrafono
Jose Davila tuba
Drew Gress contrabbasso
Jalon Archire batteria
ALONG CAME JAZZ 2016
Culturalmente variegata, la rassegna estiva Tivoli chiama, organizzata dal Comune di Tivoli, grazie alla coproduzione delle Acque Albule Spa includerà anche la sedicesima edizione di Along Came Jazz, dedicata alle proposte più interessanti dell'odierno jazz nostrano e internazionale. Un tipo di jazz non calligrafico, non conformistico, in grado di dar forma a commistioni inedite, a sincretismi contemplanti il lessico afroamericano, la scuola colta europea, il folk mediterraneo, balcanico, nordeuropeo e mediorientale. Un cangiante puzzle di note, un tourbillon di alchimie all'apparenza improbabili, battiti trasversali, minimalismo, reiterazioni circolari, contrappunti, ampi pedali, schegge informali, melodie piluccate a destra e a sinistra.
Dopo sette anni sabbatici, la rassegna Along Came Jazz riprenderà con cinque serate variegate (la quinta, è linguisticamente di confine), ma tutte d'indubbia caratura.
Due le formazioni d'oltreoceano: l'ottetto del sassofonista STEVE LEHMAN e il trio del batterista CHES SMITH (con Craig Taborn e Mat Maneri), che nell'ultimo biennio hanno mietuto consensi dalla critica specializzata di ogni Continente, specie negli Stati Uniti e in Europa. Nel corso del nuovo millennio, entrambi hanno partorito soluzioni idiomatiche prototipiche, identificate da pulsazioni puntute ora tribali, ora metropolitane , da poliritmie e polimetrie angolari, da cozzi armonici ai limiti del lecito, da repentini squarci lirici.
IN COLLABORAZIONE CON ALONG CAME JAZZ: ENZO PAVONI, PAOLO ALIMONTI, VALDO CASALI E MARIO MARINI
Artista maturato nel milieu culturale di Downtown Manhattan, il sassofonista-compositore-improvvisatore Steve Lehman è una realtà di punta del jazz contemporaneo. Con il capolavoro Mise en abîme, datato 2014, l'ottetto di Lehman ha mietuto riconoscimenti da fan ed esperti di mezzo mondo, Italia inclusa. Quell'album, giudicato “il migliore dell'anno”, ha stregato per i magmatici sincretismi: microtoni, accenti non usuali, “armonie spettrali”, argute metriche a multistrato, esplosioni solistiche.
Formazione
Steve Lehman sax contralto, composizione
Adam O'Farrill tromba
Mark Shim sax tenore
Tim Albright trombone
Chris Dingman vibrafono
Jose Davila tuba
Drew Gress contrabbasso
Jalon Archire batteria
ALONG CAME JAZZ 2016
Culturalmente variegata, la rassegna estiva Tivoli chiama, organizzata dal Comune di Tivoli, grazie alla coproduzione delle Acque Albule Spa includerà anche la sedicesima edizione di Along Came Jazz, dedicata alle proposte più interessanti dell'odierno jazz nostrano e internazionale. Un tipo di jazz non calligrafico, non conformistico, in grado di dar forma a commistioni inedite, a sincretismi contemplanti il lessico afroamericano, la scuola colta europea, il folk mediterraneo, balcanico, nordeuropeo e mediorientale. Un cangiante puzzle di note, un tourbillon di alchimie all'apparenza improbabili, battiti trasversali, minimalismo, reiterazioni circolari, contrappunti, ampi pedali, schegge informali, melodie piluccate a destra e a sinistra.
Dopo sette anni sabbatici, la rassegna Along Came Jazz riprenderà con cinque serate variegate (la quinta, è linguisticamente di confine), ma tutte d'indubbia caratura.
Due le formazioni d'oltreoceano: l'ottetto del sassofonista STEVE LEHMAN e il trio del batterista CHES SMITH (con Craig Taborn e Mat Maneri), che nell'ultimo biennio hanno mietuto consensi dalla critica specializzata di ogni Continente, specie negli Stati Uniti e in Europa. Nel corso del nuovo millennio, entrambi hanno partorito soluzioni idiomatiche prototipiche, identificate da pulsazioni puntute ora tribali, ora metropolitane , da poliritmie e polimetrie angolari, da cozzi armonici ai limiti del lecito, da repentini squarci lirici.
IN COLLABORAZIONE CON ALONG CAME JAZZ: ENZO PAVONI, PAOLO ALIMONTI, VALDO CASALI E MARIO MARINI
