Incontro con Cristiano Chiesa-Bini, autore del romanzo  "L' azienda"

Incontro con Cristiano Chiesa-Bini, autore del romanzo "L' azienda"

Da clienti assoluti a individui liberi.
Il romanzo che racconta un futuro possibile
 
Una personale interpretazione dei nostri giorni attraverso lo sguardo curioso di una ragazza del 2055. Siamo nel 2055 e da qualche tempo un vero e proprio cervello organizzativo del nostro pianeta,   detto l'Azienda, equilibra le esistenze umane. A risolvere il destino dell'umanità c'è Cinzia, una  donna curiosa e sensibile, pronta a mettersi costantemente in gioco. All'inizio riesce a inserirsi  bene in questo meccanismo, poi, grazie alla sua intelligenza e al potere di un incontro amoroso, comprenderà i limiti di un mondo governato da norme, manuali e regole per ogni cosa. Cristiano Chiesa Bini compie un viaggio partendo dalle vite dei personaggi che tracciano un  disegno dei tempi attuali fino alla narrazione di un futuro possibile.
 
 
A cura di Irene Di Nitto
 
 
L'Azienda ci proietta nel 2055. Ma se dovessi fare un viaggio a ritroso nel tempo, che epoca ti piacerebbe rivivere e perché?
Mi piacerebbe rivivere il 1800, perché ritengo sia stato una sintesi storica perfetta. La rivoluzione industriale ha decretato un cambiamento positivo, un nuovo inizio per quanto riguarda diritti e tutele maggiori.
 
Mi spieghi meglio il concetto di cliente assoluto dell'Azienda?
Il cliente assoluto è l'immagine pragmatica di questi tempi. E' colui che rappresenta l'economia, quello di cui è alla ricerca la finanza mondiale: un individuo che vuole semplificare la vita alle persone e invogliarle al consumo.
 
Tre temi che possiamo identificare nel tuo libro...
Il mito, inteso come contrasto tra cliente assoluto ed essere umano che scava nei meandri della sua esistenza andando alla ricerca di se stesso; l'esasperazione del presente, per capire dove stiamo andando, ossia verso la totale negazione della libertà interna; l'essere umano che tenta di unire mondo interno e mondo esterno.
 
La trama prevede l'incontro tra culture diverse. Come pensa che il Governo stia affrontando la situazione attuale?
Il problema è sempre il punto di vista. L'essere umano non è una casella da incastrare. Non si può incasellare il mondo, perché non c'è una risposta per tutto, ma una direzione, e lungo questo percorso, è necessario capire l'essere umano.
 
Si è ispirato a qualcuno per il personaggio di Cinzia?
Cinzia è una sintesi. C'è qualcosa di me in Cinzia, ma anche di altre persone che ho incontrato. C'è la ricerca di qualcosa che vorrei essere. Questo accade non solo con lei, ma con tutti i personaggi.
 
Cosa sta leggendo in questo periodo?
A causa della mia cecità, leggo attraverso gli audio libri. Mi piace la letteratura dei primi del Novecento, ma leggo anche favole o gialli. Non mi riconosco, al contrario, nei filoni letterari moderni.
 
Progetti per libri futuri?
Non so se mi dedicherò  a scrivere ancora libri. Da circa dieci anni sto cercando nuove forme  per poter dare un impulso alle persone. Non è detto che siano i romanzi, magari scriverò poesie. Di sicuro, vorrei coinvolgere i giovani in altri progetti, perché per cambiare le cose servono nuove forme di espressione. Ad esempio, negli anni precedenti, ho istituito il premio per la non violenza che ora ho sospeso, perché c'è bisogno di veicolare il messaggio in maniera diversa. Bisogna trovare un'immagine che susciti nuovi pensieri. Io sono così: mi viene l'idea e lancio progetti.
 
Possiamo dire, quindi, che i romanzi distopici fungano da monito?
Qualsiasi cosa riesca ad attirare la critica delle persone è utile. Il romanzo distopico è una strada, ma non è l'unica. Anche attraverso la poesia, possiamo scoprire diversi aspetti dell'animo umano e imparare a interpretare il presente.
 
 
 
 
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QR code la Voce di Cinzia è di Agnese Ermacora
Regia Audio: Paolo Panella
Pagina Web: http://www.multimage.org
 

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