Nightguide intervista Kadebostany

Nightguide intervista Kadebostany


Guillaume de Kadebostany, in arte Kadebostany, è tornato con Drama-Act 1 e un video che comprende ben quattro inediti, uniti dal regista turco Hasan Kuyuku per creare un'esperienza visuale e musicale completa. Questo lavoro apre una nuova era per il musicista, ispiratosi a La montagna sacra di Jodorowsky e alla vita che vive tutti i giorni: Drama è un'era con musica, visual e ispirazioni peculiari che non si esauriranno solo con il primo atto, ma andranno avanti nel tempo fra surrealismo e realtà. Kadebostany promette viaggi stellari, e noi ci siamo fatti raccontare come pensa di farlo.





Drama è un nuovo, particolare mondo ispirato dal teatro, opera e film surreali classici come The holy mountain di Jodorowsky”. Puoi dirci da dove ti sono venute queste idee, cosa ispira la tua musica?
Ho iniziato l'hanno scorso, stavo suonando a Ibiza e improvvisamente ho avuto la visione di una nuova era chiamata “Drama”. Mi piace dividere il mio lavoro in “ere”, e ognuna ha la sua specifica identità musicale e visuale. Mi piace anche rinnovarmi da un disco all'altro, non fare mai la stessa cosa due volte. Ho collaborato con 4 nuovi vocalist in questo EP, volevo che le cose fossero molto spontanee e da un punto di vista visivo sono stato ispirato dal film del 1973 “The holy mountain”. Volevo creare un video di 20 minuti per avere un'integrazione totale fra musica e visual.


Sei stato nominato ai Swiss Grammy Awards, hai suonato più o meno ovunque, la tua musica è stata scelta per film e spot: cosa succede ora? Qual'è il tuo nuovo obiettivo, cosa ti piacerebbe fare?
All'inizio volevo fare un breve album di 30 minuti e, mentre lo creavo, ho avuto così tante idee che ho avuto bisogno di aggiustare il tiro e allargare le cose per molti fattori. Drama Act 2 è decisamente in arrivo. A parte quello, quando la crisi del coronavirus sarà finita andrò in tour. Ho raccolto i migliori musicisti e vocalist, siamo una squadra più grande sul palco, adesso. Ho scelto di usare videoproiezioni e una decorazione speciale per il palco, che raffigura una specie di folle parlamento che ci distingue da una normale band e ci permette di ipnotizzare gli spettatori, permettendo loro di raggiungere le stelle insieme a noi notte dopo notte. Il viaggio è garantito, non dovreste perdere l'opportunità di vedere un concerto di Kadebostany per il Drama show!


Ripensando a “The holy mountain”: hai mai pensato di comporre una colonna sonora? E se così fosse per quale film ti piacerebbe farlo?
Fondamentalmente considero la mia musica come la colonna sonora della mia vita. La mia musica è stata usata per vari film, e scriverei decisamente una colonna sonora. Sono rimasto molto impressionato dal lavoro di Daniel Loppatin per il film Uncut Gems. E' la miglior colonna sonora che abbia mai sentito.


Alexander Gerst ha porrtato la tua musica nello spazio: come ti senti capendo che la tua musica è lassù, che vola sopra di noi fra stelle, pianeti e asteroidi?
Credo che siamo a pochi passi da viaggiare nello spazio nello stesso modo in cui siamo abituati a viaggiare ora. Certo, per me è molto simbolico aver fatto qualcosa che ha una risonanza anche “fuori dal mondo”.


Il tuo nuovo lavoro si chiama Drama-Act 1, dovrei supporre che l'atto due sia in arrivo? E se così fosse, è collegato a questo atto 1?
Come dicevo prima, ci saranno più atti e saranno tutti collegati nella stessa era Drama.


L'artwork per la copertina mi ricorda Metropolis di Fritz Lang: come hai scelto quest'opera, e cosa significa per te?
Per l'artwork e i visual di questa nuova era ho collaborato con un artista svizzero chiamato L'Ange Violent: gli ho portato alcune referenze e spiegato le mie idee e le ha trasformate in qualcosa di miracoloso. Ha molto talento e ha quest'abilità di creare cose incredibili. La copertina mi ha ipnotizzato, e ho pensato semplicemente: “Ecco, ci siamo!” Mi piace quando le cose sono così perfette che non hanno bisogno di altre spiegazioni.


Ora, la domanda che devo fare: come ci si sente a fare musica per un mondo in lockdown? Non puoi andare in tour, non puoi suonare la tua musica dal vivo. Come ti fa sentire, e hai preso provvedimenti per suonare comunque, magari usando lo streaming?
Sono ispirato dalla vita che vivo ogni giorno, quindi ovviamente ne risento. Quando creo musica cerco di fare un piacere ame stesso, e un processo egoista in un certo senso: quello che voglio fare è creare musica che duri nel tempo. Per quanto riguarda lo streaming la cosa è complicata, perché i vocalist con cui mi esibisco non vivono nel mio stesso paese.
 

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