BARI-CAGLIARI : 0-0

BARI-CAGLIARI : 0-0

UN PARI UTILE AL MORALE
Terzo risultato utile consecutivo per il Bari gestione Pillon.
Stesso risultato della passata stagione, al 2000 risale l'ultima
vittoria per 1-0 con rigore di Andersson.Due vittorie per il Cagliari,
dieci pareggi e sei vittorie, con quella di ieri, per i biancorossi.Due pareggi
ed una vittoria è un bottino che non può far sorridere chi guarda la
classifica, ma che continua a dare speranze sempre più concrete ad
un mister che non fa altro che chiedere tempo per far assimilare ai
suoi uomini i giusti automatismi.Niente prima vittoria in casa, dunque.
Ma per la prima volta negli ultimi anni si è vista una curva inneggiare
il proprio mister.
La gente si è accorta della differente mentalità degli
undici schierati dal mister.Il semplice fatto di sentire un La Fortezza
parlare solo della trasferta di Bergamo di domenica prossima,rende
l'idea della concentrazione ritrovata e della paura abbandonata dai galletti.
Si è applaudito in una partita senza emozioni,e questo la dice lunga.
Non si deve guardare la classifica, ma si può cominciare a intravedere
la svolta.Risultato forse più scontato che giusto, visti già i primi
cinque minuti della gara.Bari impegnato più a bloccare gli avversari
e a cercare di mantenere scolasticamente le posizioni, Cagliari che
si accontenta di pungere poco, ma soprattutto di non prendere gol.Entrambe
le squadre in fase di ristrutturazione (prima di Reja sulla panchina
rosso-blu), con reparti non in perfetta sincronia.Nonostante la nette
differenza tra i sardi e l'Avellino, il Bari ha saputo reggere il campo
per circa settanta minuti,anche se la solita difesa stava per rovinare
tutto, ancora una volta.Resta la difesa, quindi, il reparto da migliorare,
anche perchè ad un Battistini in leggera ripresa, è da affiancare un
capitan De Rosa sempre più alla ribalta ed un Dou Dou che,nonostante
le sue circensi disattenzioni, resta l'unica carta a disposizione del
mister per dare un pò di velocità al reparto arretrato.Del resto, non ci
sono molte alternative, visti anche gli sbagli societari nella passata
estate.
Occorreranno rinforzi, dunque, a partire proprio dalla difesa.Il
mister di Preganziol lo sa bene, e a gennaio si potrà vedere se la sua voce
è più forte di quella dei suoi predecessori.Ieri si sono visti i soliti
difetti dettati da ciò che resta della immane paura di inferiorità dei
mesi passati.Scarso movimento senza palla, scarsa velocità e poca
convinzione.In compenso si è visto un centrocampo tutto barese fermare
uomini come Zola, Del nevo e Brambilla.Molto ordine e forse troppa
calma,un ritrovato Collauto ancora in cerca della forma migliore, ottimo
a tenere aperta la difesa ospite, e due carte fondamentali come Valdes
e Cordova, quest'ultimo non al meglio dopo il rientro dal Cile.
Ormai
il mister ha capito l'importanza del pajarito nella gestione dell'intera
gara.Così come ad Avellino, è subentrato nel momento di maggiore difficoltà,
cambiando marcia alla manovra biancorossa, intimorendo un Cagliari che,
in quei primi venticinque minuti della ripresa, aveva preso fin troppo
coraggio.Pari giusto e buoni margini di miglioramento anche secondo
un grande intenditore di calcio come De Canio, allenatore del Genoa
ieri al San Nicola, e secondo una bandiera del calcio barese degli anni
sessanta come Raul Conti, anch'egli al San Nicola.Si nutre la speranza,
dunque, e ciò è quello che serve per affrontare al meglio la proibitiva
trasferta di Bergamo di domenica contro la capolista Atalanta.Le intenzioni
sono quelle giuste, anche se sarà difficile aspettarsi un risultato
utile dalla lombardia.Onora la tua città, difendine i colori.
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