Stanotte mi ritrovo a scrivere e non so perché e di cosa...mi sono svegliato da pochi minuti da un sogno dolcissimo che un giorno forse vi racconterò,e so solo che voglio scrivere (non vi agitate il più delle volte mi sveglio con ben altro tipo di desideri).
La casa è buia e vuota,solo la luce di una lampada illumina il foglio su cui sto scrivendo...la finestra che si affaccia nella notte riflette le luci lampeggianti di un mondo che a ore ricomincerà a battere,a pulsare,con le sue storie tutte uguali e tutte diverse,con le sue fiammate e le sue quotidianità,e dove ognuno di noi muoverà un passo,calpesterà le orme di chi già è stato.
Mi avvicino a quell'oblò,ma non guardo in strada,le auto parcheggiate,i semafori spenti,no,guardo dentro le persiane e le tapparelle chiuse,e ti vedo,ti vedo ragazzo o ragazza,mentre dormi e sogni...tranquilla non sono un guardone da casermette:io sono con te,con i tuoi desideri,paure,gelosie,rivalità,pensieri inconfessabili belli e brutti...e con me e te ci sono luca giovanni valentina nicola daniela peppino ceschiello...chiusi solo apparentemente dietro le persiane,immobili giusto ad un'occhiata superficiale sotto le lenzuoline.
Come si fa a sentirsi soli in una notte del genere?il mio pensiero vola a tutta la gente che sta sognando mentre dorme,sta volando in mondi sconosciuti che sfuggono alla memoria del giorno dopo ma che a volte lasciano l'impronta,e a tutti quelli che sognano mentre son desti,inseguendo con tenacia ciò a cui più ardentemente desiderano arrivare...
A tutti loro regalo una poesiola di me medesimo,la poesia d'un sogno andato ma mai dimenticato.
Parigi
Ah! questi sogni si fan beffe di me
aspettano la sera, acquattati in un cantuccio
e quando mi addormento
si infilano nel letto, mi fanno scherzi
ah! questi sogni si fan beffe di me
eravamo a Parigi, sugli Champs Elisèe
io e te, passeggiavamo e ridevamo
si, ridevamo, perché eravamo felici
io e te, la tua mano nella mia mano
il mio cuore dentro il tuo cuore
insieme, fino all' ”Etoile”
mangiavamo caviale, bevevamo champagne
un violinista suonava per noi
un cameriere ti porgeva uno scatolino, e dentro
c'era un diamante di Buccellati
per te, solo per te
e poi via, alla Locomotiv, a ballare
perché siamo giovani, e dobbiamo divertirci
complici, a far finta di corteggiare sconosciuti
a danzare mentre la vita ci faceva l'occhiolino
una camera d'albergo, le nostre vite intrecciate
noi due leggermente ubriachi, tu tra le mie braccia
tra morbide lenzuola di lino, e poi
e poi niente
questi sogni si fan beffe di me
mi portano in paradiso
d'un tratto vanno via
e precipito nella grottesca realtà
Ah! quanto amo questi sogni che si fan beffe di me.
Continuate a sognare,perché sono i grandi sogni dei grandi uomini che alla fine cambiano qualcosa nel mondo.
Ma badate a non parlare troppo dei vostri sogni,perché (cito Khalil Gibran) ogni volta che ne parlate,un po' della loro energia viene usata per esprimerli a parole...
E sebbene immagino che molti di voi si stiano chiedendo cosa posso essermi fumato stanotte,prima di tornare a dormire e a sognare lancio indistintamente e sentitamente a tutti una delle frasi più rivoluzionarie della lingua italiana: VI VOGLIO BENE.
Buonanotte ed il 23 ricordatevi di farmi gli auguri!
Peppon1980@libero.it