Nightguide intervista Louie Swain, tastierista e voce dei Parcels

Nightguide intervista Louie Swain, tastierista e voce dei Parcels

 
I Parcels sono una band australiana e di base a Berlino che lo scorso 12 ottobre è uscita con il loro omonimo album di debutto per  Kitsuné / Because Music e che recentemente sono passati in Italia lo scorso 4 dicembre al Magnolia di Milano per un'unica data prodotta da Vivo Concerti.
Proprio in occasione di quel live abbiamo incontrato Louie Swain (tastierista) per farci raccontare qualcosa di più di quello che si legge su internet e conoscerli meglio.
Ne è risultata una piacevole e scanzonata chiacchierata in perfetto stile “easy” australiano che ci ha dato e vi darà modo di conoscere una band che in poco tempo ha già fatto parlare molto di sé e che, noi crediamo, abbia ancora molto da dire.

Ciao Louie, è un vero piacere conoscerti e poter scambiare quattro chiacchiere con te. Sono davvero curioso di sapere qualcosa di più sulla vostra band, i Parcels, raccontato direttamente da te. Come vi siete conosciuti e come avete deciso di fondare la band?
Ci siamo conosciuti a scuola perché frequentavamo tutti la music class della nostra scuola superiore. A quel tempo suonavamo tutti in altre band di musica folk. Eravamo all'ultimo anno e finalmente stavamo finendo la scuola e così abbiamo deciso di fondare i Parcels.

Voi venite dall'Australia e più precisamente da quale parte?
Noi siamo tutti di Byron Bay.

Wow un posto bellissimo... a dire il vero io ho vissuto per un po' in Australia e lo trovo un Paese meraviglioso. Come mai avete deciso di trasferirvi a Berlino?
A dire il vero non è stata una scelta voluta inizialmente. Semplicemente avevamo deciso di venire in Europa per respirare aria nuova e quando, siamo passati da Berlino è stato come amore a prima vista. Ci siamo subito trovati a nostro agio con sua semplicità molto casual . L'abbiamo trovata una città molto rilassante dove vivere e lavorare alla nostra musica ed è quello che stiamo facendo da due a questa parte.

La cosa curiosa è che siete la terza band non europea che questo mese mi dice di essersi trasferita a Berlino per trovare pace e ispirazione. E anche altri miei amici artisti in campo grafico mi hanno detto le stesse cose che mi state dicendo voi.
Berlino ti offre molti spunti per pensare e ispirarti e ti lascia molto spazio in cui poterti muovere liberamente.

Il vostro album, uscito ad ottobre di quest'anno, è stato concepito proprio da quando vi siete trasferiti qui in Europa. È il vostro primo album registrato in studio e si chiama come la band. Cosa ci puoi dire di questo primo lavoro? Come è stato recepito dai fan e dalla critica, finora?
È stato molto bello lavorare a questo album. All'inizio è un po' frustrante perché quello che facevamo ci sembrava deludente, ma dovevamo solo trovare la nostra strada. Poi ci abbiamo lavorato su e alla fine ci siamo ritrovati l'album finito senza nemmeno capire come.
Credo che alla gente piaccia, specie quando lo suoniamo dal vivo, anche perché in quel caso possiamo vedere personalmente le reazioni che ci sembrano positive.

Quando avete iniziato a suonare insieme ve lo immaginavate che sareste arrivati fin dove siete ora?
No! Assolutamente no! (ride). Non ci saremmo mai aspettati di arrivare a produrre un album, suonarlo in tutta Europa, vedere così tanti posti. A noi sembra ancora tutto così assurdo.

Tra l'altro, se non sbaglio, voi non solo avete partorito il vostro album qui in Europa a Berlino, ma anche la vostra etichetta discografica è europea, la francese Kitsuné, vero?
Corretto!

E voi siete stati addirittura scelti personalmente, per essere prodotti, dai Daft Punk?
Si, proprio così. Ci hanno sentito suonare durante un nostro live in Francia e ci hanno contattato per sentire alcune nostre demo su cui stavamo lavorando e abbiamo collaborato insieme per alcuni brani. Tutto è successo in un modo assolutamente molto naturale.

Tutto ciò ha dell'incredibile e posso solo immaginare come vi siate sentiti. Deve essere stata una grandissima soddisfazione.
Assolutamente si, lo puoi dire forte!

Ho avuto modo di guardare con molto interesse anche i video che accompagnano i vostri singoli e trovo che, per essere una band agli esordi, abbiate un gusto e una connotazione visiva già molto ben marcata e personale. Sono vostre scelte stilistiche o vi avvalete di collaboratori?
Per quanto riguarda gli ultimi due video sono nati da delle nostre idee che poi abbiamo esposto a chi gli ha girati e ci abbiamo lavorato sopra, ma per il futuro vorremmo sicuramente trovare un regista con il quale condividere le nostre idee e con il quale collaborare in maniera stabile ai video. Vorremo trovare qualcuno affine a noi che interpreti in video la nostra musica.

Personalmente ho trovato molto azzeccata e forte la scelta di mettere in contrasto la durezza e la “sporcizia” di quello che si vede (che a volte arriva davvero forte allo stomaco) con una musica calma e rilassante.
Esatto! Questo è un punto fondamentale di quello che volevamo fare. Sono contento tu l'abbia notato.

Assolutamente. Ad esempio in "Lightenup" è fortissimo anche il fatto che la color del video sia così forte, così pop e in stile anni '70 e le immagini che si vedo siano così disturbanti. È come se ci si aspettasse un serial killer uscire da un momento all'altro.
Ahaha (ride)! Si sono decisamente d'accordo con te. Mi piace la tua interpretazione!

In “Withorwithout”, dove recita una bravissima Milla Jovovich, addirittura virate in un'atmosfera completamente horror. E adoro le vostre facce totalmente inespressive come se foste voi i serial killer. Queste scelte stilistiche sono state vostre o vi sono state suggerite?
Ahahha, siamo decisamente noi i serial killer. (ride)
Comunque sono tutte scelte nostre ed è stato decisamente divetente.

Parcels - Withorwithout (Official Music Video )


Avete mai pensato di realizzare una colonna sonora per un film di genere?

In realtà si e credo sarebbe davvero un'esperienza bellissima. Il video di “Withorwithout” potrebbe diventare un film horror e noi ci occuperemmo di realizzare la musica. È una cosa sulla quale si sta lavorando per vederne la fattibilità.

Ah fighissimo! Cambiando discorso, sarei curioso di sapere come vivete la dimensione “live” del vostro lavoro, considerando che praticamente avete speso gli ultimi due anni in giro per il mondo tra festival internazionali, aperture a grosse band e date totalmente vostre.
È stato un periodo davvero intenso, sempre in viaggio. Abbiamo praticamente vissuto sul nostro tour bus girando per il mondo e visitando un sacco di venues, festival. È stato bellissimo. Anche in Italia eravamo già venuti lo scorso anno per aprire i concerto dei Justice a Milano.

Voglio chiudere con due domande che faccio a tutti gli artisti che incontro. La prima è cos'è per te la Musica in 3 parole?
Mmm...la musica per me è una FORTE VIBRANTE EMOZIONE!

E la seconda è: pensando al tuo percorso e alla tua adolescenza, quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella tua collezione?
“Dark side of the moon” - Pink Floyd
“Pet Sounds” - Beach Boys
“Gaucho” - Steely Dan

Intervista a cura di Luigi Rizzo.
 
 
 
 
 
 
 
I Parcels sono una band australiana e di base a Berlino che lo scorso 12 ottobre è uscita con il loro omonimo album di debutto per  Kitsuné / Because Music e che recentemente sono passati in Italia lo scorso 4 dicembre al Magnolia di Milano per un'unica data prodotta da Vivo Concerti.
Proprio in occasione di quel live abbiamo incontrato Louie Swain (tastierista) per farci raccontare qualcosa di più di quello che si legge su internet e conoscerli meglio.
Ne è risultata una piacevole e scanzonata chiacchierata in perfetto stile “easy” australiano che ci ha dato e vi darà modo di conoscere una band che in poco tempo ha già fatto parlare molto di sé e che, noi crediamo, abbia ancora molto da dire.

Ciao Louie, è un vero piacere conoscerti e poter scambiare quattro chiacchiere con te. Sono davvero curioso di sapere qualcosa di più sulla vostra band, i Parcels, raccontato direttamente da te. Come vi siete conosciuti e come avete deciso di fondare la band?
Ci siamo conosciuti a scuola perché frequentavamo tutti la music class della nostra scuola superiore. A quel tempo suonavamo tutti in altre band di musica folk. Eravamo all'ultimo anno e finalmente stavamo finendo la scuola e così abbiamo deciso di fondare i Parcels.

Voi venite dall'Australia e più precisamente da quale parte?
Noi siamo tutti di Byron Bay.

Wow un posto bellissimo... a dire il vero io ho vissuto per un po' in Australia e lo trovo un Paese meraviglioso. Come mai avete deciso di trasferirvi a Berlino?
A dire il vero non è stata una scelta voluta inizialmente. Semplicemente avevamo deciso di venire in Europa per respirare aria nuova e quando, siamo passati da Berlino è stato come amore a prima vista. Ci siamo subito trovati a nostro agio con sua semplicità molto casual . L'abbiamo trovata una città molto rilassante dove vivere e lavorare alla nostra musica ed è quello che stiamo facendo da due a questa parte.

La cosa curiosa è che siete la terza band non europea che questo mese mi dice di essersi trasferita a Berlino per trovare pace e ispirazione. E anche altri miei amici artisti in campo grafico mi hanno detto le stesse cose che mi state dicendo voi.
Berlino ti offre molti spunti per pensare e ispirarti e ti lascia molto spazio in cui poterti muovere liberamente.

Il vostro album, uscito ad ottobre di quest'anno, è stato concepito proprio da quando vi siete trasferiti qui in Europa. È il vostro primo album registrato in studio e si chiama come la band. Cosa ci puoi dire di questo primo lavoro? Come è stato recepito dai fan e dalla critica, finora?
È stato molto bello lavorare a questo album. All'inizio è un po' frustrante perché quello che facevamo ci sembrava deludente, ma dovevamo solo trovare la nostra strada. Poi ci abbiamo lavorato su e alla fine ci siamo ritrovati l'album finito senza nemmeno capire come.
Credo che alla gente piaccia, specie quando lo suoniamo dal vivo, anche perché in quel caso possiamo vedere personalmente le reazioni che ci sembrano positive.

Quando avete iniziato a suonare insieme ve lo immaginavate che sareste arrivati fin dove siete ora?
No! Assolutamente no! (ride). Non ci saremmo mai aspettati di arrivare a produrre un album, suonarlo in tutta Europa, vedere così tanti posti. A noi sembra ancora tutto così assurdo.

Tra l'altro, se non sbaglio, voi non solo avete partorito il vostro album qui in Europa a Berlino, ma anche la vostra etichetta discografica è europea, la francese Kitsuné, vero?
Corretto!

E voi siete stati addirittura scelti personalmente, per essere prodotti, dai Daft Punk?
Si, proprio così. Ci hanno sentito suonare durante un nostro live in Francia e ci hanno contattato per sentire alcune nostre demo su cui stavamo lavorando e abbiamo collaborato insieme per alcuni brani. Tutto è successo in un modo assolutamente molto naturale.

Tutto ciò ha dell'incredibile e posso solo immaginare come vi siate sentiti. Deve essere stata una grandissima soddisfazione.
Assolutamente si, lo puoi dire forte!

Ho avuto modo di guardare con molto interesse anche i video che accompagnano i vostri singoli e trovo che, per essere una band agli esordi, abbiate un gusto e una connotazione visiva già molto ben marcata e personale. Sono vostre scelte stilistiche o vi avvalete di collaboratori?
Per quanto riguarda gli ultimi due video sono nati da delle nostre idee che poi abbiamo esposto a chi gli ha girati e ci abbiamo lavorato sopra, ma per il futuro vorremmo sicuramente trovare un regista con il quale condividere le nostre idee e con il quale collaborare in maniera stabile ai video. Vorremo trovare qualcuno affine a noi che interpreti in video la nostra musica.

Personalmente ho trovato molto azzeccata e forte la scelta di mettere in contrasto la durezza e la “sporcizia” di quello che si vede (che a volte arriva davvero forte allo stomaco) con una musica calma e rilassante.
Esatto! Questo è un punto fondamentale di quello che volevamo fare. Sono contento tu l'abbia notato.

Assolutamente. Ad esempio in "Lightenup" è fortissimo anche il fatto che la color del video sia così forte, così pop e in stile anni '70 e le immagini che si vedo siano così disturbanti. È come se ci si aspettasse un serial killer uscire da un momento all'altro.
Ahaha (ride)! Si sono decisamente d'accordo con te. Mi piace la tua interpretazione!

In “Withorwithout”, dove recita una bravissima Milla Jovovich, addirittura virate in un'atmosfera completamente horror. E adoro le vostre facce totalmente inespressive come se foste voi i serial killer. Queste scelte stilistiche sono state vostre o vi sono state suggerite?
Ahahha, siamo decisamente noi i serial killer. (ride)
Comunque sono tutte scelte nostre ed è stato decisamente divetente.

Parcels - Withorwithout (Official Music Video )


Avete mai pensato di realizzare una colonna sonora per un film di genere?

In realtà si e credo sarebbe davvero un'esperienza bellissima. Il video di “Withorwithout” potrebbe diventare un film horror e noi ci occuperemmo di realizzare la musica. È una cosa sulla quale si sta lavorando per vederne la fattibilità.

Ah fighissimo! Cambiando discorso, sarei curioso di sapere come vivete la dimensione “live” del vostro lavoro, considerando che praticamente avete speso gli ultimi due anni in giro per il mondo tra festival internazionali, aperture a grosse band e date totalmente vostre.
È stato un periodo davvero intenso, sempre in viaggio. Abbiamo praticamente vissuto sul nostro tour bus girando per il mondo e visitando un sacco di venues, festival. È stato bellissimo. Anche in Italia eravamo già venuti lo scorso anno per aprire i concerto dei Justice a Milano.

Voglio chiudere con due domande che faccio a tutti gli artisti che incontro. La prima è cos'è per te la Musica in 3 parole?
Mmm...la musica per me è una FORTE VIBRANTE EMOZIONE!

E la seconda è: pensando al tuo percorso e alla tua adolescenza, quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella tua collezione?
“Dark side of the moon” - Pink Floyd
“Pet Sounds” - Beach Boys
“Gaucho” - Steely Dan

Intervista a cura di Luigi Rizzo.
 
 
 
 
 
 

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