Nightguide intervista i Caveleon, la band di Leo Einaudi, figlio del celebre Ludovico

Nightguide intervista i Caveleon, la band di Leo Einaudi, figlio del celebre Ludovico

È una regola non scritta del funzionamento del mondo: la passione per la musica si trasmette sempre di generazione in generazione, di padre in figlio, e il progetto Caveleon, che vi presentiamo oggi, non fa altro che confermare questo ciclico passaggio di consegne. Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare il gruppo capitanato da Leo Einaudi, figlio del celebre compositore Ludovico Einaudi, che lo scorso 3 maggio ha debuttato con un sorprendente EP dal sound indie-pop, con influenze folk ed elettroniche, su etichetta Futurissima, anticipato dai singoli Late Night e We Walk. Come si sono conosciuti Leo Einaudi, Giulia Vallisari, Federico Cerati e Agostino Ghetti? E come è nato questo sound originale e suggestivo, che fonde con maestria e raffinatezza generi tra loro piuttosto diversi? Mentre scoprite le risposte a queste domande, vi invitiamo a cliccare play qui sotto. 



NG. Cosa significa il nome scelto per questo progetto, Caveleon?


Volevamo che il nome del progetto fosse qualcosa di misterioso per chi lo leggesse per la prima volta, un' entità che lasciasse spazio all'immaginazione. Nasce dall'unione di un luogo, "The Cave", un seminterrato dove sono nate tutte le idee che compongono i nostri brani e che tutt'ora è il nostro studio in cui passiamo le giornate insieme; e "Leon" il nome d'arte che Leo aveva scelto per il suo progetto da solista che poi è sfociato in questa collaborazione. Il nome Caveleon si ispira anche a Chameleon, ci piace pensare che la nostra musica sia in continua evoluzione e prenda diverse forme dai background musicali che ognuno di noi ha.


NG. Quando vi siete conosciuti e come vi siete trovati a suonare insieme?


(Leo) Io e Agostino siamo amici di vecchia data, durante i primi anni del liceo avevamo formato una cover band (non scendiamo nei dettagli) ed è stato il primo momento in cui abbiamo iniziato a condividere i nostri gusti musicali e la nostra passione. Federico lo abbiamo conosciuto poco tempo dopo e nel corso degli anni abbiamo sempre collaborato a progetti musicali insieme. E’ arrivato poi un periodo in cui ci siamo persi un po’ di vista e ognuno di noi ha continuato a nutrire e approfondire i propri interessi.


Il progetto è nato in modo molto naturale. Stavo lavorando alla scrittura dei brani che poi sono entrati a far parte dell’ EP e ho incontrato Agostino dopo molto tempo che non ci vedevamo, gli ho fatto sentire i brani, e abbiamo aggiunto in pochi giorni le parti di batteria. Abbiamo iniziato a sperimentare i brani dal vivo in qualche piccolissimo locale e abbiamo pensato subito che Federico sarebbe stato perfetto per completare il nostro mondo sonoro. Eravamo al MAI TAI studio, dove poi abbiamo registrato l’ EP, e Gianluca Mancini (che oggi è il nostro manager) ci ha fatto sentire un brano che aveva appena registrato insieme a Giulia. Non sapevamo chi fosse ma sapevamo che era esattamente quello che mancava, abbiamo preso subito il telefono e l’abbiamo chiamata e da quel giorno siamo i Caveleon (abbiamo pure avuto il coraggio di farle un provino, durato meno di un minuto). 


NG. Chi scrive testi e musica, e quale viene prima tra le due cose?


Non ci siamo dati delle regole precise, ci piace avere grande libertà nella scrittura e lasciare che ognuno di noi possa mettere il suo durante il processo compositivo. Fino ad ora, ci siamo trovati in studio e abbiamo lavorato alle idee di Leo che, insieme a Federico, dedica tanto tempo alla ricerca del suono e dell’arrangiamento, poi, tutti insieme, si definiscono le linee melodiche, la struttura e le parti di batteria. I testi sono sempre arrivati come ultimo passaggio e vengono scritti principalmente da Leo, altri invece da Giulia o da tutt’e due insieme.


NG. Quanto c’è delle vostre vite nei testi delle canzoni?


I testi delle nostre canzoni sono molto introspettivi. Per fare in modo che ognuno possa immergersi e immedesimarsi a modo suo all’interno del nostro mondo, ci piace raccontare di noi attraverso immagini, a volte anche astratte. Spesso è la musica a suggerire il testo e ci piace che si crei una sorta di dialogo tra queste due parti e che in qualche modo si risolva tutto all’interno della canzone.


NG. Sulla copertina è raffigurato un Brontosauro. Cosa rappresenta e chi l’ha creata?


La copertina del nostro EP è stata realizzata da Sofia Paravicini, illustratrice che ci ha colpito da subito per il suo immaginario onirico e surreale. L’incontro tra il suo stile e il nostro ci è sembrato il connubio perfetto per dare una fotografia di quello che siamo e che vogliamo rappresentare attraverso la nostra musica.Siamo partiti dall’idea della caverna per raffigurare il luogo dove sono nate tutte le idee che compongono l’EP e da cui prende ispirazione anche il nome del progetto. Sofia ha voluto rappresentarla attraverso l’immagine di un brontosauro per descrivere il nostro lato più intimo e sognatore, quella parte che si nasconde dentro alla nostra musica.


NG. Vi hanno mai detto che somigliate come stile agli xx? È un confronto che vi piace? 


Ci è capitato qualche volta di sentircelo dire ed è un complimento che ci teniamo stretto, sono stati sicuramente una grande fonte di ispirazione e un punto d’incontro importante tra i nostri mondi musicali.


NG. È un EP dai suoni molto organici: chi ha curato la produzione?


L’ EP è stato autoprodotto e registrato al MAI TAI studio in collaborazione con Gianluca Mancini che, oltre ad aver curato la fase di registrazione e missaggio, è il nostro attuale manager.Eravamo molto affezionati all’atmosfera e al sapore delle prime registrazioni “caserecce” che avevamo fatto nel nostro piccolo studio, quindi abbiamo cercato di mantenere buona parte di quei momenti, lavorando con grande cura sui piccoli dettagli.


NG. Prossimi progetti in cantiere?


Non abbiamo mai smesso di scrivere e sperimentare. Abbiamo un nuovo album quasi pronto per essere registrato a cui abbiamo dedicato tanta ricerca dal punto di vista sonoro e non vediamo l’ora di condividerlo con chi ci ascolta. Stiamo già testando i nuovi brani dal vivo per vedere il riscontro del pubblico e siamo molto soddisfatti della direzione che sta prendendo il progetto. Oltre al tour estivo in Italia, stiamo cercando di lavorare su delle date all’estero e presto ci saranno tante novità.A breve uscirà il nostro primo video ufficiale di “We Walk” e nel frattempo stiamo collaborando con Lorenzo Tempesti di Sacrèm Studio per i Visual durante le nostre performance dal vivo; Siamo molto affascinati dal connubio tra musica e immagine, di come entrambe si alimentino l’una con l’altra, e ci piacerebbe in futuro poter lavorare a stretto contatto con le arti visive.


NG. Se poteste andare a cena con uno dei vostri idoli, chi scegliereste e perché?


Thom Yorke. Oltre ad essere una delle nostre più grandi fonti di ispirazione, ammiriamo come sia sempre riuscito ad evolversi e reinventarsi pur mantenendo sempre lo stile che lo contraddistingue e che lo rende uno dei musicisti più geniali della musica recente.


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