Nightguide intervista Baby K

Nightguide intervista Baby K

Poco prima delle festivita' appena passate ho avuto il piacere di incontrare per Nightguide una delle cantanti italiane sicuramente più sulla cresta dell'onda nel passato 2015 e che, da quello che ho sentito, sicuramente farà parlare molto di se anche in questo 2016: Baby K.
Il suo single con Giusy Ferrei ha spopolato in questi mesi in maniera virale e il suo sound internazionale rappresenta una ventata di novità nel panorama della musica italiana.
Leggete cosa ci ha raccontato

NG. Sei nata a Singapore, cresciuta a Londra e ora vivi in Italia. In che età hai fatto questi spostamenti?
BK. A due anni, tre anni e mezzo, sette anni e mezzo (ci sono stati dei vai e vieni) e a 17 anni.

NG. Quindi si può dire che hai vissuto la tua adolescenza - periodo non facile già di suo - sempre in giro?
BK. L'adolescenza è il periodo che ho vissuto in blocco a Londra, quindi si può dire che a 17 anni, quando mi sono spostata, ero proprio bella inglese.

NG. Sicuramente tutte queste esperienze e queste situazioni sempre nuove ti avranno dato molto e aperto la mente, ma ti hai poi anche fatto sentire un po' “aliena” rispetto alle persone che incontravi di volta in volta?
BK. Esattamente...ogni volta che cambiavo Paese mi sentivo sempre un po' come un pesce fuor d'acqua. Non conoscevo nessuno, non conoscevo la lingua e ogni volta significava dover ricominciare tutto di nuovo e ogni volta dire addio a tante persone: alla famiglia, ai fratelli (loro sono più grandi di me e vivevamo lontani) e soprattutto agli amici - che era la parte più difficile.

NG. Pensi che queste tue esperienze si riflettano in qualche modo su quello che fai e sulle tue canzoni?
BK. Sicuramente qualcosa si vede nelle canzoni che faccio e nei miei gusti musicali; non a caso faccio un genere di musica, che se vogliamo è molto diverso dal panorama comune italiano. E intendo sia confrontandomi con la canzone italiana classica, ma anche con quello che fanno altri rapper.

NG. Sei giovanissima ma hai una carriera mostruosa alle spalle. Partecipazioni a importanti manifestazioni, grosse collaborazioni. Quando hai capito che il gioco si stava facendo serio?
BK. Inizialmente non mi passava nemmeno per l'anticamera del cervello che avrei potuto vivere di musica, nonostante questa abbia sempre fatto parte della mia vita fin da giovanissima. Per rispondere alla tua domanda posso dirti che sicuramente ho provato la sensazione che tu descrivi proprio ultimamente quando ho firmato il contratto con Sony. Lì ho guardato negli occhi i miei genitori e abbiamo capito che si cominciava a far sul serio.

NG. C'è qualcuna delle tue collaborazioni che ti ha lasciato qualcosa di davvero importante artisticamente o umanamente? Non so se la risposta possa essere indiscreta.
BK. Si stavolta ci tengo davvero a rispondere. L'ultima collaborazione con Federica Abate. È stata la prima volta che comunque parlo apertamente del mio vissuto e delle mie esperienze e lei ha fatto sì che al primo ascolto mi emozionassi; oltretutto lei in qualche maniera mi ha un po' accompagnato insieme ai miei produttori  Takagi e Ketra in questo viaggio che è stato questo secondo disco che è stato molto contemplato e complesso da realizzare per cui io sono molto contenta che il featuring sia stato con lei per questi motivi.



NG. Scorrendo la tua carriera, che tra parentesi è incredibile, una cosa che salta subito all'occhio: eccetto appunto alcuni tuoi duetti al femminile è chiaro ti stai muovendo in un mondo popolato da soli uomini e lo stai facendo a testa alta e direi anche con gran forza. Pensi che il mondo del rap sia davvero così maschile e/o maschilista? E' più difficile per le ragazze farsi strada o ce ne sono solo poche che ci provano?

BK. Credo che sia più la seconda, ovvero che ci siano poche ragazze che frequentano questo settore della musica. Anche se ormai il rap è entrato a far parte del “popolare”. Una volta era relegato ad una nicchia. A chi piaceva l'hip hop andava alle jam e viveva nel suo mondo. Adesso i ragazzi ascoltano, per citarne alcuni, Mengoni ma poi anche Marracash o altri (per fare dei nomi a caso). C'è sempre uno zoccolo duro di pubblico di nicchia che rimane fedele a questo ambiente sempre e che lo tiene vivo anche quando i media non parlano del rap, ma ora come ora è sicuramente un genere più “accessibile”.
Per rispondere più nello specifico alla tua domanda, si vedono anche più ragazze a desso, ma da un'altra parte sicuramente il pubblico italiano è ancora un po' chiuso alle donne rapper. La loro strada è un po' più in salita.

NG. Come poi spesso succede alle donne quando si devono cimentare in qualcosa che fino a quel momento sia stato prevalentemente maschile.
BK. Esattamente. Noi italiani poi godiamo ovunque della fama di essere un popolo “macho”. A volte ci si scherza ma per molte cose è davvero così (ride).

Ng. Tornando a parlare dei tuoi incontri lavorativi, tu hai aperto tempo fa i concerti di Nicki Minaj, un nome femminile gigantesco nel panorama musicale. Questo ti ha dato sicuramente la possibilità di assaporare dei palchi con un pubblico più vasto ed internazionale. Pensi che saresti pronta ad affrontare questo passo, dato il tuo background multiculturale?
BK. Il mio sound sicuramente strizza l'occhio ad un pubblico internazionale, se vogliamo vederla così. Se poi ti riferisci al cantare in inglese....direi di no. Adesso ancora no. Già è impegnativo cercare di creare le mie radici qui. Come scrissi una volta “con la testa tra le stelle ma i piedi sul cemento” (ride).

NG. C'è un festival o una venue dove ti sarebbe sempre piaciuto esibirti fin dagli esordi e che ancora non hai raggiunto?
BK. Mmm...io sogno un festival come Coachella. Oppure T in The Park o Glastonbury ma li vedo così lontani.

NG. E in Italia?
BK. Allora...dato che sono stata premiata sul palco di MTV come Best New Artist ma non mi sono esibita in quell'occasione, quindi diciamo che quello sarebbe davvero un bel palco.

NG. Ed un artista con il quale ti piacerebbe collaborare?
BK. Sicuramente CL, una rapper/popstar coreana fighissima. Con lei non sarebbe davvero male.

NG. La mia ultima domanda è uguale per tutti gli artisti che intervisto. Ti faccio tornare indietro a quando eri piccola; se entrassi in un negozio di dischi in cui c'è veramente tutto con i soldi sufficienti a comprare solo 3 cd, quali sarebbe la tua top 3?
BK. Anti, il prossimo di Rihanna, perché la sta facendo penare; il prossimo di Kanye West e il prossimo di Nicki Minaj....ahahah. Ho fatto il pre-order.

Intervista a cura di Luigi Rizzo

baby k

Articoli correlati

Interviste

Intervista ad Arturo Melillo, autore dell’opera “C’è un tempo per ogni cosa”.

27/03/2025 | Bookpress

Arturo melillo (roma, 1979) è un imprenditore, coach, insegnante, formatore e consulente aziendale. Specializzato nella crescita personale, supporta imprenditori e azien...

Interviste

Giovanni Riva, autore di “Game over! Come ho vinto la mia battaglia contro il gioco d’azzardo e come puoi farlo anche tu”.

06/02/2025 | Bookpress

Giovanni riva (milano, 1988) vive nella maremma toscana ed è stato impiegato, negli anni, in vari ruoli nel settore commerciale. La sua vera passione, tuttavia, è sempr...

Interviste

Intervista a Giovanni Viola, direttore dell’agenzia Diffondi Libro

04/02/2025 | Bookpress

Abbiamo incontrato giovanni viola, direttore dell'ufficio stampa per autori ed editori diffondi libro, agenzia di comunicazione e ufficio stampa, operativa dal 2020. Ne ...

424839 utenti registrati

17151515 messaggi scambiati

18942 utenti online

30175 visitatori online