CARROPONTECINEMA: “L’ODORE DELLA NOTTE”

domenica 24 luglio 2016 35

Carropontecinema: “l’odore della notte”

Carroponte


CARROPONTECINEMA: “L'ODORE DELLA NOTTE”
“L'odore della notte”, Claudio Caligari, Italia, 1998, 100'
Ambientato alla fine degli anni Settanta, il film narra la vicenda di un gruppo di rapinatori dell'estrema periferia di Roma specializzato nell'assalto ai “quartieri alti”. Il loro capo è Remo Guerra, un personaggio contraddittorio, un ragazzo di borgata arrabbiato: sembra che le sue rapine siano in realtà aggressioni verso una classe sociale che disprezza, che odia. Ma nonostante i continui successi della banda, in Remo si affaccia una crisi di coscienza: è giusto che sia lui, rapinatore dei ricchi, a rivelare le contraddizioni della società?
“Non sono molti i film che hanno avuto il coraggio di tracciare un percorso possibile sulla lotta di classe in Italia, e sono ancora meno quelli che hanno scelto di farlo ragionando allo stesso tempo sulla macchina/cinema. L'odore della notte è un oggetto a se stante, fuori dal tempo (e incompreso al momento della sua presentazione ufficiale), che mescola il noir d'oltreoceano con lo scandaglio umano delle periferie che tracima ancora umori pasoliniani e zavattiniani” (Raffaele Meale, Quinlan.it)
Il Film è inserito nell'ambito della rassegna a cura di UCCA (Unione Circoli Cinematografici dell'Arci) PPP: 40 ANNI SENZA
Dalle borgate di Pasolini ai ghetti metropolitani: le periferie nel cinema contemporaneo. Una rassegna itinerante (e gratuita)
Nel quarantennale della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, UCCA ha ritenuto necessario scandagliare uno dei tratti distintivi della sua poliedrica ed eclettica traiettoria creativa. In particolare, del Pasolini cineasta, ha ritenuto interessante soffermarsi sullo sguardo “empatico” che il grande intellettuale dedica al sottoproletariato urbano in capolavori come “Accattone“, “Mamma Roma” e “Uccellacci e Uccellini“. Titoli nei quali è evidente l'identificazione dell'autore con la sofferenza di umili e reietti e al tempo stesso l'esaltazione del prorompente vitalismo degli emarginati delle borgate romane.
Ma, a distanza di alcuni decenni, il concetto e il modello stesso di “periferia” sono profondamente mutati.
Il vertiginoso sviluppo industriale, i flussi ininterrotti di immigrazione verso le aree urbanizzate, la costruzione intensiva di quartieri residenziali per le classi meno abbienti, hanno dato vita ad una sorta di “città diffusa”, multiforme e contraddittoria, fatta di vecchi quartieri di edilizia pubblica e complessi borghesi in decadenza, case sparse in centri suburbani o rurali e settori degradati del centro storico.
In definitiva, un continuum articolato in infinite declinazioni, da cui è completamente assente ogni senso di appartenenza, che si è trasformato di fatto in un semplice indicatore spaziale al quale vengono comunemente associati disagio esistenziale, senso di emarginazione e degrado, carenze di servizi e infrastrutture, insicurezza, microconflitti e tensione sociale, frequentemente di origine interetnica e razzista.
E' ciò che accade nelle banlieus parigine, nei barrios e nelle favelas sudamericane e negli slums londinesi.
H 21.30
Ingresso Gratuito

Info

Indie Carroponte 21:30 (inizio)

Costi

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