Alla domanda “Che lavoro fai?”, la risposta che ricevo più frequente è: “Sono un dj. Un dj, ma ovviamente anche producer. Metto due dischi qui stasera, vieni?”.
Quasi scomparse le tradizionali professioni artigiane ed accantonati i sogni da astronauta o archeologo, è quella del dj l'occupazione più affascinante ed ambita; così come si moltiplicano copiosi i velleitari della consolle, altrettanto velocemente si eclissano, trascorsi i celebri quindici minuti di fama che ad ognuno spettano secondo Andy Warhol.
In una piramide qualitativa, però, dal basso verso l'alto vi sono i fuoriclasse: la vecchia scuola, quella che non si lascia intimidire dalla commercializzazione e dalla ripetizione in serie di ritmi confezionati, mantenendo un sound caldo e curato. Nell'Olimpo, un posto saldo è occupato dai Masters At Work.
Little Louie Vega e Kenny “Dope” Gonzalez rappresentano leggende incontrastate della Garage House, le cui origini portoricane fanno capolino nella contaminazione del genere con Jazz, Funk e Soul. Fondatori dell'etichetta MAW Records nel 1995, tanto nella collaborazione artistica, quanto nelle rispettive carriere soliste sono artefici di alcune delle tracce più suonate ed acclamate nei maggiori clubs a livello mondiale, da Ibiza a Londra, dal 1990 sino ad oggi.
Riunitisi nel 2012 dopo una separazione durata dieci anni, tornano nel Settembre 2014 con la pubblicazione per la Defected Records di House Masters Masters At Work, summa collezione di 40 pezzi e remixes ripercorrenti venti anni di successi internazionali.
Tratto inconfondibile della produzione dei Masters At Work è la fusione di correnti diverse: la combinazione dell'Hip Hop immediato e di strada, primo amore di Gonzalez, con la Dance patinata caposaldo del decennio passato, o melodie Latin mescolate a parti vocali (memorabili quelle ad opera di India, storica compagna di Louie Vega).
Il nuovo lavoro non si può ridurre all'asettica definizione discografica di “greatest hits”, includendo esso oltre a grandi classici (“Love&Happiness”, “I Can't Get No Sleep”), anche brani meno conosciuti appositamente selezionati per essere diffusi, come un gesto di attenzione e stima per un ascoltatore che è in grado di apprezzare quanto scelto per lui. L'obiettivo non è quello di ripetersi, ma di rinnovarsi, regalando una perla ai seguaci più affezionati, ma anche consentendo al pubblico più giovane di fare un salto indietro per conoscere i pilastri dell'House.
Una collezione di alto livello che è conferma del prestigio e del riconoscimento acquisito nel tempo; i Masters At Work hanno intrapreso la propria esperienza musicale quando io non ero neppure nata, e ad oggi risuonano costanti ed onnipresenti fra i miei cd ed i dj-sets cui assisto. Si parla, senza ombra di dubbio, di un pezzo di storia.
Laura Caprino

MASTERS AT WORK - House Masters Masters At Work
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04/12/2014 | fromberlintolaura
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