Gionata Mirai - Nelle Mani

Gionata Mirai - Nelle Mani

Si chiama ''Nelle Mani'' il nuovo disco di Gionata Mirai, celebre chitarrista de Il Teatro degli Orrori.
Pubblicato il 21 aprile 2017 per La Tempesta/Casa Lavica, questo disco è un turbinio sonoro, un viaggio con cui Mirai torna alla dimensione acustica con un lavoro che si caratterizza per il calore di un'urgenza debordante. La luminosità di questo lavoro si allontana un po' dal mantra estatico del precedente ''Allusioni'', configurando ''Nelle Mani'' come il risultato di una faticosa conquista che ha portato alla stesura di undici tracce che realizzano il disegno di un cerchio perfetto fatto di note che si intrecciano come tasselli in un mosaico coloratissimo.
Ogni pezzo diventa parte di un dialogo tra artista e ascoltatore, una narrazione di storie tutte da immaginare, che persuadono ed ammaliano creando tramite soprattutto l'elemento rappresentato dalle corde della chitarra voragini sonore armoniose ma in grado di rappresentare tutta una serie di emozioni, anche molto distanti tra loro. Si passa così fluidamente dalla furia alla dolcezza, dalla calma al tormento.
 
A proposito di questo suo nuovo lavoro dalle tinte folk rock, Gionata Mirai ha dichiarato: ''Ci sono momenti in cui si può tranquillamente evitare di perdere tempo a guardarsi attorno per cercare di capire perché, cosa, dove e come, ci sono momenti in cui tutto ciò che cerchiamo lo possiamo trovare solo nelle nostre mani e da nessun'altra parte. La cosa varrebbe, ugualmente, anche se fossi un contadino o un ingegnere. La mia risposta in questo momento è questo disco e sono le mie mani a parlare.''
 
''Nelle mani'', che sono poi l'elemento umano da cui si sprigiona tutta questa forza musicale, è uin album che come suddetto contiene undici pezzi acustici. Si parte con 'Intro', che fa da anticamera, usando tre note e che si fa seguire da 'Aleppo', ispirata alla città da cui prende il nome e al suo stato prima della guerra.
'Metallo' è un piccolo vortice a sei corde, cui segue un medley di due inediti dal sapore blues 'Toni di rosso /Intreno'. 'Ieri' nasce per scherzo, ed è un tempo che ha preso il suo spazio nelle scalette dei concerti più azzeccati. 'Pan di Zucchero' si ispira ad un luogo bellissimo, un enorme scoglio nel mare di Iglesias e ne vorrebbe descrivere gli odori e l'atmosfera; segue 'No potho reposare'(A Diosa), una reinterpretazione alla Mirai di un canto tradizionale sardo.'The Fisherman' è una cover da “6 and 12 strings guitar”, primo album di Leo Kottke uscito per la mitica Takoma Records di John Fahey e 'Fandango' avrebbe potuto non essere semplicemente strumentale. Deriva dalla tradizione dell'Irlanda 'Pretty Girl Milking A Cow' in una versione molto, molto vicina a quella di Duck Backer, brano fingerstyle in assoluto che Gionatà imparò da autodidatta a undici anni. 'My Sweet Potato' vuole essere una sfida, una specie di desiderio infantile, ispirata al fatto che John Renbourn in un vinile live del 1980/81 chiuse il concerto con questa cavalcata velocissima e difficilissima: la sua adrenalina ha fatto sognare Mirai, che oggi ha raggiunto magari in parte questo desiderio registrandola ed inserendola in questo suo disco così pieno di sentimento.

folk rock, gionata mirai, nelle mani

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