Elena Bonelli è una figura di spicco nel panorama culturale e musicale italiano, nota non solo per le sue doti canore ma anche per il suo profondo impegno come studiosa e docente della canzone romana. Definita La voce di Roma e Ambasciatrice della canzone romana nel mondo, Elena Bonelli ha divulgato la cultura musicale capitolina su palcoscenici prestigiosi, come la Carnegie Hall di New York e l'Opera di Roma. La sua produzione letteraria comprende i testi "Dallo stornello al rap" (Arcana Edizioni, 2019), "La canzone romana" (Newton Compton Editori, 2021) e "Io Gabriella Ferri. Una storia italiana" (Arcana Edizioni, 2024). In virtù del suo impegno e dei suoi successi, la RAI ha prodotto un docufilm a lei dedicato, dal titolo "Elena Bonelli La Voce di Roma". 
 
 
«Vuole presentarci la sua ultima pubblicazione "Io Gabriella Ferri. Una storia italiana"?»
 Una biografia romanzata nella quale ho sentito l'esigenza di raccontare la vita di Gabriella ferri e il contorno di quegli anni favolosi che l'hanno vista nascere, crescere e realizzarsi fino agli ultimi giorni della sua vita cercando di regalare al lettore emozione, nozioni, e il gusto di scoprire un personaggio meraviglioso in un'epoca irripetibile. 
 
«Lei è una studiosa ed esperta della canzone romana, nonché profonda conoscitrice di questa straordinaria artista; le chiedo, quindi: chi era davvero Gabriella Ferri, e quale eredità ha lasciato nel mondo musicale?»
 Era un artista che non è stata sufficientemente apprezzata per la sua enorme grandezza e se vogliamo dirla, è stata messa da parte ingiustamente da un sistema di business dello spettacolo al quale lei non apparteneva. Non hanno riconosciuto la sua grandezza che ha lasciato una grande eredità nello scenario della musica italiana. Direi unica.  
 
«Lei ha deciso di raccontare la storia romanzata della carriera e della vita privata di Gabriella Ferri utilizzando la prima persona, e stabilendo quindi un dialogo intimo con il lettore. L'ho trovata una scelta interessante e significativa, in quanto la Ferri si donava completamente e genuinamente al suo pubblicodurante le sue intense esibizioni. È per questo motivo che ha anche deciso di riportare nel testo delle parti in dialetto romanesco?»
Certamente non si può prescindere dal dialetto romano se vuoi raccontare Gabriella ferri. È stata l'icona della canzone romana e il dialetto romano gli appartiene tutto ed è usato nel libro come lo usava lei.
 
«Scrivendo questo libro e mettendosi letteralmente nei panni di Gabriella Ferri, ha offerto il suo omaggio a un'artista che, credo, l'abbia ispirata profondamente, essendo legate dall'amore per la canzone popolare romana. Cosa l'ha spinta ad avvicinarsi a questo genere musicale, tanto da diventare Ambasciatrice della canzone romana nel mondo e da essere riconosciuta come La voce di Roma, riuscendo a portare per la prima volta questo genere in oltre cento paesi, esibendosi con le più rinomate orchestre sinfoniche europee e mondiali?» 
Soprattutto perché andando all'estero mi sentivo chiedere perché la canzone romana non arriva mai nel mondo? Da questa domanda ho deciso di dedicare la mia carriera a portarcela nel mondo e abbiamo toccato 123 paesi nei maggiori teatri come il Carnagie All di  New York, il Lincoln Theater e teatri dell'opera ovunque. Da Roma à Tbilisi, da Parigi a Seoul. 
 
«Restando sul tema della canzone romana - nei confronti della quale lei ha avviato un prezioso lavoro di riscoperta e di divulgazione - so che spesso la si confonde con lo stornello. In cosa si differenziano in realtà questi due generi musicali?»
 Lo stornello era il dialogo tra la popolazione nell'ottocento, era il botte risposta, era il dispetto o il rispetto come si chiamavano gli stornelli di una volta. La canzone romana nasce il 23 giugno del 1891 e da allora si tramanda fino ai giorni nostri e si tratta di melodie, serenate ma non di stornelli. La canzone romana è Nobile ma è stata troppo spesso denigrata e lasciata da parte. Questo proprio perché nell'immaginario collettivo è fissa l'idea della canzone romana stornellata come ad esempio la società dei Magnaccioni che è vero che ha lanciato Gabriella ferri, ma è anche vero che ha dato un imprimatur veramente sbagliato alla canzone romana che molti intendono esclusivamente come stornellata da bisboccia. 
Se lei pensa che il primo libro sulla storia della canzone romana risale al 1928 e il secondo il mio dal titolo la canzone romana un secolo dopo. Nessuno si è mai degnato di scrivere libri sulla storia della canzone romana.
 
«Oltre all'insegnamento - lei è infatti docente di Storia della Canzone Romana presso l'Università di Tor Vergata - alle sue esibizioni in giro per il mondo come cantante e alla scrittura dei suoi libri, lei porta avanti anche dei progetti molti interessanti, come, ad esempio, "Dallo stornello al rap": vuole parlarcene?» 
Certamente. Una sera mentre facevo lo spettacolo al teatro Eliseo ho visto due giovani tatuati e rasta che sedevano in terza fila. Ho chiesto, ma voi come ci siete capitati qua, visto il mio pubblico abbastanza maturo. Mi hanno risposto che erano stati incoraggiati dalla mamma e dalla nonna a vedere questo spettacolo che loro avevano visto prima. Alla domanda vi è piaciuto mi hanno risposto:... Una cifra! Da lì ho capito che dovevo fare qualcosa che avvicinasse i giovani alla canzone romana tradizionale e studiando leggendo e trovando connessioni tra il rap gli antichi stornelli romani o addirittura i fescennini dell'impero romano ho scritto il mio primo libro sulla storia della canzone romana dal titolo: "dallo stornello al rap "e ho inventato questo concorso che ha portato alla luce molti artisti nuovi come cranio randagio, mirko e il cane, Emilio Stella, e molti altri che si sono poi presentati anche a Sanremo uscendone veramente molto molto bene
 
«Lei è un'artista molto impegnata e sempre in movimento: quali sono i suoi prossimi progetti in ambito musicale ed editoriale?»
Al momento sto creando dei nuovi dischi ma anche una Fondazione dedicata alla canzone romana e poi molti spettacoli in giro,  i prossimi a Monte Carlo e poi da Monaco si passa a Chisinau in Moldavia e poi un passaggio in Germania per ritornare poi in Italia per la tournée estiva. 
 
 
 
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