Serena Bonanno e Emanuela Tittocchia di 100 vetrine

Serena Bonanno e Emanuela Tittocchia di 100 vetrine

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[testo tipico>"Per restare 'con i piedi per terra' nel mondo dello spettacolo e della finzione, l'importante è vederlo solo come un lavoro, senza perdere di vista valori e affetti". Così le ex protagoniste di 'Cento Vetrine', Serena Bonanno e Emanuela Tittocchia, in un'intervista doppia realizzata per voi a Lido Sabbiadoro (Capitolo), in un clima confidenziale e amichevole, dopo la serata al Palatur.[/testo>
DOMANDA - Dopo 'Cento vetrine' nuovi progetti, quali?
SERENA - Provengo da una famiglia umile: i miei genitori fino ad ora mi hanno appoggiata, facendo sacrifici. Adesso tocca a me. Continuerò a lavorare soprattutto per comprare una casa tutta mia, riempirla di vita e gioia, magari mettendo su' famiglia. In programma un progetto per ora riservato e una nuova fiction.
EMENUELA - Non amo, per scaramanzia, anticipare i miei progetti, preferisco parlarne quando si realizzano effettivamente. Posso solo dire di essere stata contatatta per la conduzione di un programma su un canale satellitare. Non solo. Ho una grande passione, i cani. Comprerò un 'castello' e ci vivrò con loro.
DOMANDA - Umili e disponibili: come si può continuare ad essere 'veri' in un mondo basato sull'apparire e sulla finzione?
S - Semplicemente non frequentando la gente del nostro ambiente, non partecipando a feste 'vip', solo per farsi pubblicità. Conosco bene i luoghi da 'paparazzo' e li evito. Credo che nel nostro lavoro sia difficile stringere rapporti di amicizia vera, eppure noi ci siamo riuscite. L'importante è 'pesare' le persone per poter condividere gioie e dolori di un lavoro difficile, in maniera disinteressata.
E - Bella domanda. La mia famiglia è stata determinante: grazie ai miei cari sono rimasta la persona di sempre, senza 'grilli per la testa' e brama di successo. Eppure avrei potuto sfruttare proposte 'indecenti', come legami con uomini sconosciuti solo per far parlare di me sui giornali scandalistici.
DOMANDA - Cinema, televisione o teatro?
S - Il mio trampolino di lancio è stato il cinema nel '90. Ho continuato a recitare sul piccolo schermo con 'Cento Vetrine' e 'Distretto di polizia' per 'tenermi in allenamento'. Tra le due esperienze preferisco il cinema: c'è più possibilità di immedesimazione con il personaggio da interpretare e maggiore libertà di farlo tuo; il rapporto con il regista è più stretto e fruttuoso; la pellicola diversifica i tempi di lavoro.
E - La mia culla è il teatro. Non mi è dispiaciuta l'esperienza televisiva (in questo lavoro più cose impari meglio è) ma preferisco un rapporto diretto con il pubblico. Mi piace stare sul palco più che sul set: la mia più grande passione è e rimarrà il teatro.
DOMANDA - Con quali registi e attori vi piacerebbe lavorare?
S - Sarebbe un onore lavorare con Ozpetek e Muccino. Laura Morante è una grande attrice: esserle a fianco sul set sarebbe un'esperienza professionale gratificante.
E - Mastroianni ha fatto la storia del cinema italiano. Stimo molto Monica Vitti, ma le interpretazioni di Maryl Streep sono le migliori viste sul grande schermo.
DOMANDA - Anche in amore, dunque, tanta sincerità lontano dalle telecamere?
S - Come in ogni storia, problemi. Ci siamo conosciuti sul set di 'Cento Vetrine' ( lui lavora 'dietro le telecamere') e stiamo insieme da 5 anni. Pur facendo parte del mondo dello spettacolo, ho lottato per fargli accettare le mie ambizioni da attrice. Non è stato facile per lui capire che un bacio sul set è pura finzione. Bisogna avere pazienza, dedicare tempo all'altra persona, nonostante impegni e distanza, parlare molto.
E - Per il momento non sono fidanzata ma credo nell'amore: arriva quando meno te l'aspetti.
DOMANDA - Prima volta in Puglia?
S - Si, ma tornerei in questa terra di mare e buona cucina, molto volentieri.
E - Sono già stata un paio di volte in Puglia: adoro il Salento, le sue spiagge e soprattutto i piatti tipici.
DOMANDA - Siete qui gratuitamente e a scopo benefico. Perchè?
S - E' importante utilizzare l'immagine a questi fini e non solo a scopo di lucro. Credo molto nella solidarietà e sono sempre disponibile ad iniziative di questo tipo.
E - Spesso manifestazioni che conduco sono finalizzate alla beneficienza. Far del bene al prossimo è importante e sono convinta che la notorietà debba essere sfruttata anche per trasmettere messaggi di solidarietà e pace.
Fonte:

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