Il Diavolo veste Prada e... una 38 scarsa!

Il Diavolo veste Prada e... una 38 scarsa!

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Chi di voi non ha mai guardato il patinato mondo della moda con un pizzico d'invidia ? Quale ragazza non vorrebbe sbirciare anche solo per un attimo nella redazione di uno dei fashion magazine più importanti d'occidente e vedere cosa si prova a dettare le leggi dello stile di mezzo mondo?
Nessuna direte voi.
Sbagliato, una c'è; totalmente disinteressata (ma ancora per poco): si chiama Andrea Sachs (Anne Hathaway - I segreti di Brokeback mountain - Principe azzurro cercasi - Pretty princess ).
Neolaureata e in cerca di primo impiego, Andy viene assunta a Runway (riconosciuta Bibbia dell'universo griffato) nella dilagante ironia dei suoi colleghi, chiamata al ruolo di seconda assistente della dispotica, glaciale e temutissima Miranda (Meryl Streep - c'è bisogno di presentarla?).
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Così si apre “Il Diavolo veste Prada” (di David Frenkel - Sex and the city), commedia frizzante e ben riuscita, incentrata sulla storia di Andrea che, da aspirante giornalista, finisce per rimanere coinvolta e incastrata nella traboccante personalità di Miranda, cedendo alle sue regole, vendendo la sua anima al diavolo/moda e invaghendosi del suo mondo, dove “l'abito fa più che mai il monaco” e se veste una taglia 38 è ancora meglio.
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Si perché nel film c'è anche questo: una critica all'impero dell'immagine portata avanti con toni leggeri e sarcastici ma sicuramente non banali.
Andy, una taglia 42, agli occhi di Miranda è semplicemente “la ragazza sveglia e grassa”, la cui dieta comprendente addirittura carboidrati manda su tutte le furie Emily, la nevrotica prima assistente ridotta agli estremi dell'isterismo da una dieta decisamente aggressiva ma che le permetterà di scivolare nei suoi vestiti.
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Risultato? Un ritratto delle fashion victims veritiero quanto esilarante, condito da una colonna sonora davvero coinvolgente che vanta pezzi cult del rock-pop contemporaneo (da Alanis Morissette a Madonna, agli U2) e infine qualche elemento irrinunciabile come la storia d'amore minata dalle distrazioni della moda ma che alla fine condizionerà le scelte di Andrea; NIgel, gay esperto di tessuti ostile solo in apparenza e alla fine vero tutore della protagonista; il “solo accennato” lato umano di Miranda che per fortuna non scompone la forza del personaggio magistralmente interpretato dalla superba Streep.
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Tratto dall'omonimo best seller di Lauren Weisberger, ispirato al suo mondano ma snervante frammento di vita passato nella redazione di Vogue America.Una gioia per gli occhi di tutte le donne e, perche no? Anche di molti maschietti.
109min di tutto rispetto se questo week-end volete trascorrere una piacevole serata al cinema.
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