“DOPPIO SOGNO” di Arthur Schnitzler

“DOPPIO SOGNO” di Arthur Schnitzler

Prefazione.
Probabilmente la scelta di un titolo così poco conosciuto vi sembrerà un po' azzardata, considerando che questa è la puntata ”zero” di una rubrica dedicata agli amanti della lettura. In realtà mi sono permessa di pensare a qualcosa che potesse richiamare non soltanto la vostra attenzione, ma anche quella dei “cinefili”.
”Doppio sogno”, infatti, è l'affascinante novella, dalla quale Stanley Kubrick ha tratto il suo ultimo film Eyes Wide Shut (1999) e che introduce il lettore nel mondo ovattato e sicuro di un giovane medico viennese e della moglie, improvvisamente coinvolti in una serie di tradimenti vissuti a livello puramente mentale.
Un mezzo, forse, per chiarire alcuni punti oscuri della famosa pellicola.
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La trama.
La tematica e la struttura compositiva della novella si articola in sette parti e scandisce le alterne e tormentate fasi della crisi di una coppia emblematica della crisi e dello sgomento dell'individuo di fronte all'enigmatica e instabile realtà dell'esistenza.
Fridolin e Albertine sono una perfetta e tranquilla coppia borghese nella Vienna di fine impero, ma anche un marito e una moglie insoddisfatti della loro realtà quotidiana, vissuta in un'ovattata e chiusa routine domestica. Fino a quando un'unica notte sembra cambiare completamente il corso delle loro vite, dando spazio ai loro desideri segreti e svelando ciò che si nasconde dietro a una realtà illusoria e ingannatrice.
Ognuno dei sette capitoli del romanzo scandisce una fase particolare della crisi di coppia, del progressivo allontanamento e ricongiungimento affettivo di Fridolin e Albertine.
La vicenda trae il suo avvio da un ballo in maschera durante il quale emergono inquietanti personaggi senza volto che trascinano i due protagonisti in un mondo onirico e surreale. Il giorno dopo, una leggera e quasi insignificante conversazione sulle futili avventure della sera precedente porta i due protagonisti a confessare alcuni fatti insignificanti della propria vita intima, ma sintomatici dei tanti desideri appena presentiti e potenzialmente pericolosi per il loro rapporto.
La doppia novella, come voleva un precedente titolo scelto dall'autore(“Traumnovelle”), si sviluppa principalmente tra il peregrinare notturno del medico Fridolin nelle strade e nei vicoli di Vienna, e un ballo in maschera segreto, a cui egli partecipa grazie all'interessamento di un vecchio compagno di studi. L'immersione in un mondo misterioso, dove nessuno mostra ancora una volta il volto bensì il proprio corpo nudo, lo trasporta fuori dalla realtà.
Rientrato a casa alle prime ore del mattino, Fridolin trova la moglie profondamente addormentata e con un volto a lui sconosciuto. Ella inizia a ridere nel sonno, si sveglia guardando il marito con un'espressione di difesa, paura e addirittura terrore, e confessa al marito di aver sognato. Ma il sogno di Albertine non ha bisogno di essere decodificato, in quanto prende spunto da fatti realmente accaduti alla coppia. L'azione che vi si svolge è parallela all'avventura reale del marito, ma la conclusione è ben diversa. Mentre Fridolin non porta a termine nessuna delle avventure erotiche che gli capitano, Albertine si concede ad un altro uomo, uscendo dal sogno con una risata isterica e liberatoria che spaventa il marito. Il sogno dipinge la donna come una nemica mortale dalla quale allontanarsi con il divorzio, alla quale far pagare con la stessa moneta il tradimento portato a termine nell'inconscio. "Quanto più lei procedeva nel suo racconto, tanto più ridicole e insignificanti gli apparivano le proprie avventure, almeno sino al punto in cui erano giunte, e giurò di portarle a termine tutte, di raccontargliele poi fedelmente e vendicarsi così di quella donna infedele, crudele e traditrice...". La trama di quella che si potrebbe definire una “commedia dei disinganni e dei desideri insoddisfatti” (nessuna delle avventure erotico-surreali di Fridolin giungerà a compimento, l'orgia di piacere e di libidine incontrollata di Albertine è solo un sogno!) dipana lungo il filo dell'alienazione, della vicendevole estraniazione dei due personaggi principali. Il simbolo di tale alienazione è la maschera e il mistero che ad essa si accompagna; non a caso la novella si apre col racconto delle vicende del veglione mascherato della sera precedente. “Doppio sogno” è dunque la storia del progressivo allontanarsi affettivo di Fridolin e Albertine e del loro progressivo ricongiungersi; la loro condizione psicologica fa pensare ad una fluttuazione fra ”conscio ed inconscio”, angoscioso ondeggiare della comprensione-incomprensione tra i personaggi.
Ma l'immagine della moglie, apparentemente rimossa, non abbandona mai Fridolin, il quale si rende conto di aver sempre cercato Albertine dietro i volti delle donne incontrate nel suo pellegrinaggio notturno. Il suo lungo calvario interiore distrugge la freddezza e la sicurezza dell'uomo di medicina, e la maschera portata durante la misteriosa festa, trovata e appoggiata da Albertine sul cuscino del marito, è sufficiente a provocarne il crollo definitivo. E' possibile dunque riprendere la vita in comune, basata sulla reciproca comprensione e al riparo da ulteriori pericoli, ed essere ancora un buon marito e padre di famiglia? Questa la domanda che Fridolin pone in sostanza alla moglie. Lei gli pose un dito sulle labbra e sussurrò come fra sé: "Non si può ipotecare il futuro"...
Non ho bisogno di aggiungere altro...Buona lettura!!!!
"...non accostatevi ad un libro come se si trattasse di materiale edìle...i libri non sono ”mattoni”...edificano...si...ma il nostro essere...”
Giuliana Acquaro
Fonte:

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